Capocotta, assegnati i primi tre chioschi

Rivoluzione sulla spiaggia di Capocotta, assegnati i primi tre chioschi dopo 24 anni in un luogo simbolo per i romani e non solo, della libertà e della trasgressione.

Capocotta, assegnati i primi tre chioschi

Oggi il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessora capitolina all’Ambiente Sabrina Alfonsi hanno presentato l’assegnazione dei primi chioschi, tre su cinque, che gestiranno il servizio di ristorazione, lettini, ombrelloni e assistenza ai bagnanti sulle spiagge libere di questa porzione di litorale a partire dalla stagione in corso.

I cambiamenti importanti sono almeno due. Non ci sarà più “Dar Zagaja”, il chiosco che già negli anni ‘70 riuniva la comunità Lgbtq+, quando ancora non si chiamava così. La famiglia Vichi, che ha sempre curato questo spazio, ha perso il bando per mezzo punto. Al suo posto subentra la stessa società che gestisce a Ostia il Lido del Finanziere. Il “Settimo Cielo”, che per anni ha proposto iniziative assieme al Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, sarà oggetto di un bando light per i prossimi quattro mesi.

La struttura attuale, in gran parte abusiva sarà rimossa, anche perché danneggiata dall’erosione costiera. Bando light anche per il Tex Mex, devastato da un incendio doloso. Oltre all’ex Zagaja, che cambia gestione, il Comune ha invece assegnato il Porto di Enea e il Mediterranea ai vecchi gestori. I canoni di concessione sono praticamente raddoppiati rispetto alla base d’asta. I tre lotti sono rispettivamente da 52mila, 45mila e 40mila euro l’anno per là concessione, con contratti di sei anni più sei.

L’oasi naturista

«L’Oasi naturista ha fatto ricorso al presidente della Repubblica: sicuramente questa stagione la faranno. Poi agli esiti dei ricorsi, la concessione andrà rimessa a bando e riallineata agli altri lotti di Capocotta». Lo ha detto l’assessora capitolina all’ambiente Alfonsi durante la presentazione dei bandi con Gualtieri, in merito alle sorti della spiaggia nudista aperta nel 1999.