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3:00 pm, 20 Aprile 24 calendario

Lunedì si apre a New York il processo contro l’ex presidente Trump

Di: Redazione Metronews
si apre a New York
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Completata la giuria di dodici membri e sei supplenti, il processo contro Donald Trump a New York, può finalmente entrare nel vivo. Primo ex presidente americano a comparire in un processo penale, Donald Trump è sotto processo per aver occultato pagamenti destinati a comprare il silenzio di un’ex pornostar, Stormy Daniels, pochi giorni prima delle elezioni del 2016. Arrivando in tribunale venerdì mattina, Trump ha ribadito le sue proteste contro «un processo truccato» che gli impedisce di fare campagna elettorale. Ha anche criticato il giudice Merchan, il «peggiore che ci sia», per avergli vietato qualsiasi commento pubblico rivolto a testimoni o giurati, un attacco secondo Donald Trump al «suo diritto costituzionale di esprimersi» liberamente. Al termine dell’udienza, che è stata aggiornata a lunedì per l’apertura della fase dibattimentale, ha denunciato «una gigantesca caccia alle streghe».

Morto l’uomo che si è dato fuoco

Intanto è morto l’uomo che venerdì si era dato fuoco davanti al tribunale di New York, dove era in corso il processo a Trump. Lo riferiscono i media americani, tra i quali la Cnn, citando fonti della polizia di Manhattan. Al momento non si conoscono i motivi del gesto. Le forze dell’ordine hanno fatto sapere che l’uomo è entrato nel parco che si trova proprio di fronte al palazzo di giustizia, ha sparso degli opuscoli presi dal suo zaino, prima di compiere l’estremo gesto. Portato al Cornell Burn Center in condizioni critiche, non è sopravvissuto.

La formazione della giuria

Tornando al processo, degli oltre 200 potenziali giurati più della metà sono stati esentati perchè dichiarati incapaci di giudicare equamente l’ex presidente, e altri sono stati contestati dalla difesa o dall’accusa. Giovedì i sette uomini e le cinque donne residenti a Manhattan hanno prestato giuramento dopo che le loro esistenze sono state passate al setaccio e dopo aver risposto a numerose domande. Ieri la procedura è stata completata con la designazione dei sei sostituti. I giurati, ai quali il giudice ha promesso l’anonimato, lavorano nel campo della finanza, della legge, del commercio, dell’istruzione o della sanità e rappresentano un’istantanea della società di New York. A dimostrazione dell’entità della posta in gioco, due donne alla fine non selezionate sono scoppiate in lacrime mentre rispondevano alle domande della corte.

Nessuno stop alla candidatura

Più di tre anni dopo aver lasciato la Casa Bianca, Donald Trump rischia almeno teoricamente di finire in carcere. Ciò non gli impedirebbe di affrontare Joe Biden a novembre ma proietterebbe la sua campagna verso l’ignoto. Se venisse dichiarato non colpevole, però, sarebbe per lui un grande successo, soprattutto dopo essere riuscito, attraverso una serie di ricorsi, a rinviare altri tre processi penali, due a Washington e in Georgia per aver tentato di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020, e uno in Florida per l’uso apparentemente disinvolto di documenti riservati. Nel caso che sarà esaminato a New York, Donald Trump è accusato di falsificazione di documenti contabili della sua società, la Trump Organization, che avrebbe mirato a nascondere, sotto la copertura di «spese legali», il pagamento di 130.000 dollari a Stormy Daniels da parte del suo avvocato personale dell’epoca, Michael Cohen. In cambio, l’ex pornostar avrebbe dovuto accettare di tacere su una relazione sessuale del 2006 che Trump ha sempre negato. La sua difesa, del resto, assicura che i pagamenti sarebbero avvenuti nella sfera privata. Ma il pubblico ministero Alvin Bragg intende dimostrare che si tratta effettivamente di manovre fraudolente per nascondere informazioni agli elettori pochi giorni prima del voto.

20 Aprile 2024
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