Cattiverie a domicilio
12:01 am, 18 Aprile 24 calendario
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Cattiverie a domicilio storia di ribellione femminile al cinema

Di: Redazione Metronews
Cattiverie a domicilio
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Il titolo italiano recita Cattiverie a domicilio, la regista Thea Sharrock scommette sulla coppia Olivia Colman-Jessie Buckley e la vicenda diventa una storia di ribellione femminile.

Una è non più giovane, vive tra chiesa e casa con i vecchi genitori, vive di faccende domestiche, pettegolezzi quanto basta e preghiere all’occorrenza; l’altra arriva dall’Irlanda, ha un compagno, una figlia di un altro, una gran voglia di bere nei pub e un’innata vocazione al caos. Non potrebbero essere più diverse nelle loro vite incastrate nella noiosa Inghilterra di provincia degli anni Venti. Non potrebbero apparentemente capirsi eppure ci sarà qualcosa a unirle, una contro l’altra ma combattenti di una stessa battaglia: quella contro i pregiudizi che in quel tempo e in quel luogo significava prima di tutto battaglia contro il muro degli uomini. Contro la loro violenza, la volgarità, la loro prepotenza.

Cattiverie a domicilio e la forza delle donne

Il tutto partendo da una storia di oscene lettere anonime che fanno impazzire il paese. Storia che sembra finta e invece è verissima. Infatti quando lo sceneggiatore e attore Jonny Sweet l’ha scoperta casualmente ha capito che sarebbe stato un grande punto di partenza per una sceneggiatura. Ed ecco l’imperdibile film che farà ridere e piangere da oggi in sala e che Sweet presenta così: «Ricordo che avevo l’adrenalina alle stelle perché stavo cercando proprio il tipo di storia che mi permettesse un trattamento originale e divertente, ma che avesse anche un significato profondo. L’epoca e le opinioni assurde della gente in quegli anni permettono di essere divertenti, e al tempo stesso profondi, sorprendenti e moderatamente drammatici. Un insieme di toni che ho trovato assai allettante».

È stato, allora, che è venuto in mente a tutti il nome di Olivia Colman e la sceneggiatura è stata mandata a lei e al marito, lo scrittore e produttore Ed Sinclair che dice: «Mi sono innamorato della sceneggiatura. Magnifica perché ruota attorno a queste donne che hanno il potere di mettere all’angolo gli uomini e ciascuna lo fa a modo suo. L’equilibrio tra sentimento e umorismo è fantastico».

Olivia Colman e il suo personaggio

Mentre Olivia Colman sintetizza: «Edith, il mio personaggio, vive con la mamma e il papà ed è l’ultima di una vasta progenie, malgrado sia giunta anche per lei l’ora di lasciare il nido, non se ne andrà mai. Curiosamente, dorme in un letto ai piedi del letto dei suoi genitori e tutti e tre possono ascoltare i gioiosi accadimenti nell’adiacente casa di Rose. Leggono spesso la Bibbia ed Edith è una cristiana molto devota. Rose, al contrario, è un personaggio molto diverso. È irlandese, ha una figlia e anche un uomo molto attraente. È piena di energie e adora la vita. Ama andare al pub, ama giocare, fumare e bere e questo suo stile di vita è uno shock per Edith, che conduce al contrario una vita monacale. Ciascuna delle due donne vede nell’altra qualcosa che apprezza e vorrebbe per sé. C’è una parte di Edith, come ad esempio la sua tenerezza, che Rose vede e vuole per Ssé. Ma c’è anche una parte di Rose, la sua impetuosità e la sua sfacciataggine, che Edith vorrebbe per sé».

E ciascuno di loro afferrerà qualcosa dall’altra in faccia allo spietato mondo degli uomini.

18 Aprile 2024 ( modificato il 17 Aprile 2024 | 13:26 )
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