Milano
5:00 am, 16 Aprile 24 calendario

La ’Ndrangheta nei locali della movida

Di: Redazione Metronews
condividi

I soldi della ‘Ndrangheta dietro i locali della movida milanese, in particolare del mercato Isola in piazzale Lagosta. Dalle indagini che hanno portato all’arresto di 14 persone che facevano capo alla cosca Piromalli di Gioia Tauro, è emersa la capacità della mafia calabrese di infiltrarsi nei locali di intrattenimento tramite un “referente” che si occupava dell’acquisizione e della gestione di numerosi locali.

Sequestrate quattro società di prestanome per la ‘Ndrangheta

La ‘Ndrangheta poteva contare sulla collaborazione di diversi prestanome cui veniva attribuita “fittiziamente” la titolarità di diversi esercizi commerciali in Lombardia e in Piemonte. In particolare, si legge nella nota firmata dal procuratore di Milano, Marcello Viola, sono state sequestrate, dalla Guardia di finanza, quattro società di capitali “titolari di altrettanti esercizi commerciali di somministrazione di cibi e bevande, in quanto di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dall’amministratore di fatto e dai compiacenti prestanome”. Attività in parte collocate all’interno del “Mercato comunale Isola, struttura di proprietà del comune di Milano e oggetto di concessione ad un raggruppamento temporaneo di imprese che, a loro volta, avevano dato in locazione degli spazi commerciali alle società destinatarie del provvedimento di sequestro”.

L’associazione ‘ndranghetista legata alla cosca Piromalli

L’indagine, condotta con il supporto del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata di Roma e dell’Europol, ha permesso di disarticolare l’associazione ‘ndranghetista, che riconosceva nella potente cosca Piromalli “un suo solido punto di riferimento” conclude la nota della procura di Milano.

A capo del gruppo un soggetto munito della dote di “Vangelo”

L’inchiesta ha permesso anche di svelare le dinamiche del gruppo, capeggiato da un soggetto munito della dote ‘ndranghetista di “Vangelo”, ossia una figura intermedia capace di redimere le controversie, pianificare e organizzare gli associati nelle diverse azioni criminali nel territorio milanese anche nel business dello smaltimento dei rifiuti, “utilizzando come discariche aree protette e capannoni industriali abbandonati”.

La ‘Ndrangheta truffava anche agenzie di lavoro interinale

Tra le attività estorsive per il “recupero crediti”, invece, figura “la stipula di contratti di somministrazione fittizi in assenza di effettive esigenze di impiego di forza-lavoro, per truffare numerose agenzie di lavoro interinale con la complicità dei lavoratori somministrati che, sistematicamente, retrocedevano gli stipendi ai sodali del gruppo criminale”.

16 Aprile 2024 ( modificato il 15 Aprile 2024 | 16:43 )
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo