La pitturessa
12:04 am, 9 Aprile 24 calendario
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“La pitturessa” 50 anni d’arte italiana by Fabiana Sargentini

Di: Redazione Metronews
La pitturessa
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“La pitturessa” sbarca nelle sale il 10 aprile 2024.

Cinquanta anni di storia italiana. Cinquant’anni d’arte. Cinquant’anni di febbricitante ricerca. E, sopra ogni cosa, cinquant’anni d’amore. Racconta tutto questo Fabiana Sargentini ne “La pitturessa”, suo ultimo lungometraggio prodotto da Riccardo Biadene per Kama Productions e da Valeria Adilardi per FilmAffair, al cinema dal 10 aprile, distribuito da Lo Scrittoio, dopo il passaggio in anteprima mondiale alla 18° Festa del Cinema di Roma.

La pitturessa Anna Paparatti

Lo racconta attraverso la storia di sua madre, Anna Paparatti, ottantasette anni vissuti irrefrenabilmente e una delle più interessanti figure della nostra arte contemporanea.

“Avendo accesso a un archivio di memorie sul mondo dell’arte dagli anni Cinquanta a oggi ho lavorato a un racconto che alterna momenti di gioco a serietà critica attraverso interviste a compagni di viaggio che hanno osservato tutto il percorso e poi l’inaspettata ascesa di Anna Paparatti nel panorama internazionale – chiosa la Sargentini -. È stato un lavoro complesso e stratificato, soppesato in ogni fotogramma alla ricerca dell’equilibrio tra rigore e delicatezza: una sfida, un racconto collettivo attraverso la chiave intima del rapporto tra una madre e una figlia”.

Amore e intimità

Appunto attraverso l’amore. E giocando a mettere e togliere le lenti di un’intimità che a volte cerca un’utile distanza e a volte si stringe a oggetti, sensazioni, ricordi tangibili, “coperte” sentimentali. Per zoomare, ma con affettuosa discrezione, su una donna che ha attraversato decenni della nostra storia dell’arte, partendo dalla Roma delle avanguardie artistiche Anni ’60 e ’70, una donna che fu la musa e la compagna storica di Fabio Sargentini, dalla cui galleria L’Attico son passati molti artisti e intellettuali. Su un’artista oggetto di una mostra nel 2021, voluta dalla gallerista Elena Del Drago, e poi, nel 2022, chiamata da Maria Grazia Chiuri che le propone di usare i suoi quadri geometrici degli anni Sessanta per le scenografie delle sfilate della Maison Dior.

Da allora ad oggi quando le sue tele, “Il grande gioco” e “Pop-oca”, “Le jeu qui n’existe pas” e “Il gioco del non-sense”, tornano sotto gli occhi di tutti, insieme a materiali inediti di ogni sorta e alla sua voglia di inventare, disegnare, costruire mandala, labirinti e giochi dell’oca. Come dire, tutta la vita niente escluso.

9 Aprile 2024 ( modificato il 8 Aprile 2024 | 16:13 )
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