Oscar 2024
10:04 am, 11 Marzo 24 calendario

Oppenheimer di Nolan sbanca agli Oscar e vince sette statuette

Di: Redazione Metronews
condividi

Era già tutto previsto. A Los Angeles la notte degli Oscar ha reso Oppenheimer di Christopher Nolan l’asso pigliatutto con sette statuette su 13 nomination: film, regia, attori maschili protagonista (Cillian Murphy) e non protagonista (Robert Downey Jr.), miglior montaggio (Jennifer Lame), colonna sonora (Ludwig Goransson) e fotografia (Hoyte van Hoytema).

Nessuna sorpresa neanche per la scontata vittoria di Da’Vine Joy Randolph miglior attrice non protagonista in The Holdovers – lezioni di vita e quella di La zona d’interesse di Jonathan Glazer come miglior film internazionale surclassando – come previsto – Io capitano di Matteo Garrone.

Con Oppenheimer Christopher Nolan sfata il tabù degli Oscar “negati”

Nella notte di Los Angeles Christopher Nolan ha sfatato un tabù: non aveva mai vinto un Oscar malgrado due candidature per il miglior film (Inception e Dunkirk), una per la regia (Dunkirk) e due per la sceneggiatura originale (Inception e Dunkirk).

Adesso in un sol colpo realizza una doppietta storica che lo consacra – anche agli Oscar – come uno dei grandi registi contemporanei: miglior regia e miglior film, entrambi per il suo Oppenheimer.

Primo Oscar a Cillian Murphy protagonista del film di Nolan

E’ stata la prima volta anche per Cillian Murphy, attore presente in tanti film di Christopher Nolan, vincitore come miglior attore protagonista alla sua prima candidatura.

L’interprete dello scienziato J. Robert Oppenheimer, Cillian Murphy , che si è definito un «irlandese molto orgoglioso», ha ritirato la sua statuetta dalle  mani di Steven Spielberg ammettendo di essere «un po’ sopraffatto. È stato il viaggio più selvaggio, esilarante e creativamente  soddisfacente che (il regista Nolan, ndr) mi abbia fatto fare negli ultimi 20 anni».

Miglior attore non protagonista Robert Downey Jr.

Con Oppenheimer, inoltre si sana un’altra “ingiustizia”: Robert Downey Jr. ha ricevuto, seppure come attore non protagonista, un premio Oscar 31 anni dopo quello che l’Academy diede quasi a titolo risarcitorio ad Al Pacino (Scent of a woman) preferendolo al giovane Downey Jr. autore di un’interpretazione magistrale in Charlot di Sir Richard Attenborough (per cui vinse comunque il Bafta).

Robert Downey Jr. ha ringraziato «la mia infanzia disastrosa e l’Accademia, in quest’ordine». E ha aggiunto: «Vorrei ringraziare il mio veterinario, intendo dire, mia moglie Susan, laggiù. Lei mi ha trovato, un animale randagio e ringhioso e mi ha amato fino a ridarmi la vita. Ecco perché sono qui. Grazie».

«Avevo bisogno di questo lavoro più di quanto lui avesse bisogno di me – ha proseguito Downey Jr. -. Chris (Christopher Nolan, ndr) lo sapeva, Emma (la produttrice Emma Thomas, ndr) si è assicurata di circondarmi con uno dei migliori cast e troupe di tutti i tempi Emily, Cillian, Matt Damon, Blunt. E’ stato fantastico e se qui davanti a voi c’è un uomo migliore è grazie a questo. Sappiate che ciò che facciamo ha un significato e le cose che decidiamo di realizzare sono importanti».

Il film di Nolan trionfa anche al box office

Il trionfo agli Oscar per Nolan si aggiunge al successo al box office: il film ha incassato 958 milioni di dollari e adesso, dopo il trionfo agli Oscar, sembra destinato a superare i due film della serie Il Cavaliere oscuro che hanno incassato poco più di un miliardo di dollari. Sarà il film più premiato e di maggior successo commerciale del cineasta inglese.

Miglior attrice protagonista Emma Stone, l’Oscar a Miyazaki e allo Studio Ghibli

Uniche sorprese, non per gli appassionati ma solo per i bookmaker, le vittorie di Emma Stone come miglior attrice protagonista per Povere creature! (la prima under 35 a vincere due volte la statuetta) e dell’83enne Hayao Miyazaki per la regia del miglior film d’animazione, Il ragazzo e l’airone. Povere creature! ha vinto anche nella sezione miglior scenografia (Production Design: James Price e Shona Heath; Set Decoration: Zsuzsa Mihalek), miglior trucco e acconciatura (Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston) e migliori costumi (Holly Waddington).

Emma Stone: «Non guardate il retro del vestito»

Salendo sul palco per ritirare l’Oscar a Emma Stone il vestito si era aperto sul retro e lei ci ha subito scherzato su: «Non guardate il retro del vestito». L’attrice è parsa sorpresa per la vittoria. E a sentire il discorso di investitura, è sembrato davvero così, perché non c’era niente di preparato: «Questo davvero mi sconvolge – ha detto con la voce rotta dall’emozione – voglio dire, vincere con queste donne incredibili che erano finaliste. Questa è la vittoria di un team che ha unito le forze per creare qualcosa di più grande».

Miyazaki: «Sono giapponese, non posso mostrare felicità sul mio volto»

L’acclamato giapponese Studio Ghibli e il suo regista, Hayao Miyazaki, hanno festeggiato l’Oscar dicendo: «Penso che sia stata solo fortuna, ma sono davvero felice dal profondo del cuore», ha affermato il produttore del film e cofondatore del Ghibli Toshio Suzuki, parlando con l’emittente statale NHK dopo una conferenza stampa a Tokyo. Il produttore ha rivelato poi di aver chiesto all’Accademia tre statuette da distribuire alla squadra, dopo aver appreso che il film è stato premiato. Suzuki ha detto di essere riuscito a parlare con Miyazaki, che avrebbe assistito alla serata di gala nel suo ufficio, e i due si sono congratulati a vicenda. «Poiché sono giapponese, non posso mostrare la felicità sul mio volto», ha detto Miyazaki a Suzuki. Il ragazzo e l’airone è il terzo premio per lo studio Gibli dopo La città incantata nel 2003 e un premio onorario a Miyazaki nel 2014 per la sua intera carriera. «Miyazaki ha più di 80 anni e continua a produrre e a pensare perché è necessario creare opere in ogni momento opportuno e questa volta ci è riuscito perfettamente – ha concluso Suzuki per il quale il regista «non invecchia».

Premiata Billie Eilish per What Was I Made For? di Barbie

Nella notte degli Oscar che ha visto un’altra vittoria annunciata, quella di Billie Eilish per la miglior canzone (What Was I Made For? di Barbie), mattatore è stato Ryan Gosling, candidato come miglior attore non protagonista per Barbie che ha cantato, ballato e intrattenuto i presenti mentre sul palco accanto al presentatore della serata, Jimmy Kimmel, si alternavano ex premi Oscar e star.

Andrea e Matteo Bocelli per un’esibizione a sorpresa

Andrea Bocelli è tornato ad esibirsi a sorpresa nel corso dell’evento con il figlio Matteo: insieme hanno regalato al pubblico un’anteprima assoluta della nuova versione di Con te partirò / Time to say Goodbay. Il brano che ha segnato ufficialmente il debutto discografico del tenore, è stato riarrangiato e prodotto appositamente per loro da una firma eccezionale: il compositore due volte Premio Oscar Hans Zimmer. Durante la cerimonia degli Oscar il duetto ha entusiasmato la platea di Hollywood (la traccia da oggi è disponibile su Decca Records): «Sarà un nuovo debutto, che fa parte di un progetto più ampio in arrivo, e sono onorato che si sia svolto sullo stesso palco degli Oscar», ha detto il tenore.

«“Time to Say Goodbye” è più di una canzone per me, è l’inno nazionale della mia famiglia, è casa ed è la colonna sonora di centinaia di ricordi. Cantarla con mio padre in una nuova orchestrazione è un grande onore, e cantarla sul palco degli Oscar, la “fabbrica dei sogni”, è per me un sogno incredibile che diventa realta», ha aggiunto Matteo Bocelli al suo debutto sul quel palcoscenico. Per Hans Zimmer, invece, «è stata una sfida emozionante trovare una nuova prospettiva musicale ad un capolavoro; e fornire un panorama cinematografico a due delle più grandi voci del mondo».

John Cena nudo sul palco del Dolby Theatre nella notte degli Oscar

L’attore e wrestler, dopo un siparietto con Jimmy Kammel, si è presentato al microfono coprendo le parti intime con la busta contenente il nome del vincitore della statuetta per i migliori costumi. A quel punto Kammel lo ha coperto con una tenda in modo che John Cena potesse aprire la busta e svelare il nome del vincitore, il film Povere creature di Yorgos Lanthimos.

Jonathan Glazer contro le guerre: «Vittime delle disumanizzazione»

Nel corso della cerimonia, le star si sono espresse contro la guerra in Medio Oriente e molti artisti hanno indossato spille rosse a simboleggiare la richiesta del cessate il fuoco a Gaza. Poi, sul palco, il regista inglese Jonathan Glazer, Oscar per La zona d’interesse, ha detto: «Il nostro film mostra il peggio verso cui può portare la disumanizzazione. Ora siamo qui come uomini che rifiutano che il loro essere ebrei e l’Olocausto vengano deviati da un’occupazione che ha portato al conflitto così tante persone innocenti. Le vittime del 7 ottobre in Israele o degli attacchi in corso a Gaza, sono tutte vittime di questa disumanizzazione». La zona d’interesse si è portato a casa anche l’Oscar come miglior sonoro (Tarn Willers e Johnnie Burn).

Mstyslav Chernov ritira l’Oscar e spera che «non venga dimenticata Mariupol»

L’intervento politico più forte è stato quello del regista e giornalista dell’Associated Press, l’ucraino Mstyslav Chernov, vincitore nella categoria miglior documentario per 20 Days in Mariupol, girato nel 2023 per raccontare l’assedio alla città ucraina di Mariupol, che ha detto: «Probabilmente sarò il primo regista a dire che non avrei mai voluto fare questo film. Vorrei poter scambiare questo premio con il fatto che la Russia non avesse mai attaccato l’Ucraina, non avesse mai occupato le nostre città, mai ucciso decine di migliaia di miei connazionali ucraini, ma io non posso cambiare la storia, non posso cambiare il passato; però tutti noi insieme possiamo fare in modo che questa vicenda venga chiarita e che la verità prevalga. E che le persone di Mariupol che hanno dato la loro vita non vengano mai dimenticate perché il cinema crea i ricordi e i ricordi creano la storia».

Chernov ha concluso il suo discorso dicendo «Slava Ukraini», che significa “Gloria all’Ucraina”, frase diventata più popolare dopo lo scoppio della guerra.

E se la Russia non commenta, il presidente ucraino Zelensky su X scrive: “E’ un premio importante per tutto il Paese. Gli orrori di Mariupol non devono mai essere dimenticati. Il mondo intero deve vedere e ricordare ciò che la disumana invasione russa ha portato al nostro popolo: città e villaggi distrutti, le case bruciate e intere famiglie uccise dai proiettili russi e sepolte nei propri cortili. Ancora non sappiamo del tutto quante persone siano morte a Mariupol. Tuttavia, le immagini satellitari mostrano cimiteri intorno alla città con migliaia e migliaia di tombe. Questo documentario serve a ricordare perché l’assistenza internazionale, senza ritardi o interruzioni, è così fondamentale per l’Ucraina».

«Il male russo – prosegue Zelensky – non si ferma e non cerca la pace. Vogliono infliggere ad ogni città che riescono a raggiungere lo stesso destino che hanno subito a Mariupol, Bucha e nelle altre nostre città che hanno sofferto sotto l’occupazione russa. Dobbiamo proteggere il nostro Paese e tutta la nostra gente per ripristinare una vita normale senza paura. Sono grato a tutti coloro che nel mondo lo capiscono e continuano a sostenere l’Ucraina. Ringrazio tutti coloro che dicono la verità sui crimini di guerra della Russia».

Congratulazioni anche dall’esponente dell’opposizione russa in esilio Yulia Navalnaya, vedova di Aleksei Navalny che ritiene il Premio Oscar “una vittoria meritata e importante” per Mstyslav Chernov e l’intero cast di 20 giorni a Mariupol.

Kimmel risponde a Trump: «Grazie per averci seguito ma non è tardi in prigione?»

In un’edizione non memorabile, senza grandi momenti di spettacolo o colpi di scena, c’è stata anche una battuta politica di Jimmy Kimmel fatta sul finire della cerimonia; il conduttore ha risposto alle critiche lanciate da Donald Trump sulla sua conduzione. Leggendo una serie di passaggi del post pubblicato su Truth dal tycoon, in cui aveva definito Kimmel “il peggiore conduttore” agli Oscar, il comico ha risposto: «Grazie per aver seguito la serata, sono sorpreso che lei sia ancora in piedi, non è tardi in prigione?».

In platea anche Messi in papillon, il cane di Anatomia di una caduta

C’era anche Messi, il cane del film diretto da Justine Triet Anatomia di una caduta che ha vinto l’ambita statuetta per la miglior sceneggiatura originale, alla cerimonia di premiazioni di questi Oscar 2024. Seduto educatamente su una poltrona della platea ha seguito la serata senza batter ciglio. Il border collie di quasi 8 anni ha vinto il Palm Dog Award, il premio che tiene conto dei cani che si sono comportati meglio nei film dell’anno. La proprietaria, un’addestratrice francese di origini italiane, Laura Martin Contini, ha svelato perché ha deciso di chiamare il cane con il cognome di un noto calciatore: «In Francia siamo abituati al fatto che quando prendiamo un cane di razza, ogni anno viene assegnata una lettera al nome dell’animale. E l’anno in cui è nato Messi è l’anno della M. I miei figli adorano Messi, il calciatore, e mi hanno chiesto di chiamarlo così. E così è stato».

Tutti gli altri Oscar 2024

Sceneggiatura originaleAnatomia di una caduta scritto da Justine Triet e Arthur Harari;
Sceneggiatura non originaleAmerican Fiction scritto per lo schermo da Cord Jefferson;
Effetti specialiGodzilla Minus One di Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima;
Cortometraggio documentarioThe Last Repair Shop di Ben Proudfoot e Kris Bowers;
CortometraggioLa meravigliosa storia di Henry Sugar di Wes Anderson e Steven Rales;
Cortometraggio d’animazione War Is Over! Inspired by the Music of John & Yoko di Dave Mullins e Brad Booker.

11 Marzo 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo