Milano Fashion Week
4:12 pm, 22 Febbraio 24 calendario

MFW, Prada supera la storia e La Milanesa ricorda le vittime dei femminicidi

Di: P.P.
condividi

Dopo «gli stracci che prendono vita», come li ha definiti lo stesso Marras, alla Milano Fashion Week (MFW) arriva, tra gli altri, Miuccia Prada (che nel suo parterre vanta ospiti del calibro di Emma Watson e Juliette Binoche – grande assente Chiara Ferragni) con una «collezione plasmata dalla storia» per «ricordare il nostro passato e andare avanti».

Alla MFW Prada fa sfilare abiti anni ’20 e ’50 ricontestualizzati in capi attuali

La collezione Autunno/Inverno 2024, ideata insieme al co-direttore creativo Raf Simons, vede sfilare abiti che rimandano ad altri tempi che riecheggiano in sincrono ricontestualizzati. Così numerosi elementi tratti dalla storia della moda negli Anni ’20 e ’50, imprimono la loro influenza su capi stereotipati dell’attualità come il chiodo, il bomber e la maglieria, cambiandone completamente linee e particolari.

Le gonne, in cui l’impalpabile seta si contrappone alla lana sartoriale, formano una facciata di tessuto su cui si alternano delicatezza e vigore. La silhouette attillata viene attenuata da un’accentuata verticalità mentre scarpe e cappelli estremizzano le proporzioni e gli abiti abbracciano il corpo sprigionandone la femminilità.

Le borse sono sospese, al polso e i tradizionali materiali maschili vengono rilavorati fino a diventare intrinsecamente femminili. I cliché della femminilità – fiocchi, ruches e balze – sono riconsiderati in modo che il loro significato sia radicalmente rivalutato.

«Abbiamo affrontato l’idea di romanticismo – spiega Miuccia Prada – , che forse in questo momento è ancora considerato un tabù, soprattutto nella moda. Gli abiti di questa collezione rivelano un senso di romanticismo che tocca i valori dell’amore e dell’attenzione. L’amore tra le persone, romantico, ma anche familiare».

La Milanesa dedica ogni borsa a una vittima di femminicidio

Di “amore malato” si occupa invece Cinzia Macchi per La Milanesa, che si ispira a tutte quelle donne che vogliono farsi sentire per affermare la loro presenza e il loro desiderio di esserci. Così, per dar voce a tutte, ogni borsa della collezione ha il nome di una donna vittima, nel 2023, di femminicidio: un omaggio e insieme un monito affinché il ricordo di quello che è stato non avvenga mai più.

Le vivaci bag dall’anima solidale vogliono trasmettere un messaggio forte di empowerment e inclusività tutta al femminile. Borse capaci di unire gli opposti: passato e presente, heritage e innovazione, ritorno alle origini ma, al contempo, volontà di guardare oltre.

Protagonisti i tessuti di recupero per rispettare l’ambiente

Protagonisti i tessuti di recupero, in un ventaglio di combinazioni che dal cosy e caloroso scozzese arrivano alla leggerezza estrema dell’“eco-manga”, in cui il nylon si mixa con un’avveniristica texture tecnica in poliuretano.

Il risultato sono shopping bag impreziosite dal motivo tartan e con i manici in bambù dal dettaglio crochet; maxi bag che rileggono il mood granny a suon di tinte vivaci accanto a proposte dalle lavorazioni multicolor e innestate su linee ben definite. E ancora: fantasie in velluti con inserti inediti, come le macro perle e le piume morbide per le micro bag o la sinfonia di creazioni futuriste, lucide e geometriche, capaci di giocare con dimensioni differenti e di incantarsi con fantasie di maxi pois in 3D.

Per la MFW, Colors of Resilience sostiene le donne sopravvissute agli attacchi con acido

In occasione della MFW, la Galleria Gaburro ospita, fino al 27 febbraio, e sostiene il progetto Colors of Resilience, nato dalla collaborazione tra Ara Lumiere – il marchio di moda guidato dalla filantropa indiana Kulsum Shadab Wahab – che con la sua Fondazione Hothur lavora per sostenere le vittime sopravvissute agli attacchi con acido attraverso la creazione di prodotti artigianali e 100% sostenibili – e Galib Gassanoff, co-founder di ACT N 1, che ha guidato dal 2016 al 2023, oggi fondatore e direttore creativo di Institution, una vera e propria organizzazione socio-artistica che si pone come obiettivo primario quello di offrire una collezione di capi unici ed inclusivi, realizzati da artigiani appartenenti a minoranze etniche, al fine di rimuovere barriere e frontiere.

Negli spazi milanesi della Galleria Gaburro (in via Cerva 25), saranno esposte opere dipinte su tessuto di cotone da bambini con disabilità e cucite dalle donne sopravvissute agli attacchi con acido, per esprimere così il proprio talento e le proprie emozioni. Un progetto di beneficenza nato per dare voce al potere della collaborazione tra arte e moda nel promuovere l’inclusività e l’empowerment.

P.P.

 

 

 

 

 

 

22 Febbraio 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA