Cinema
12:01 am, 13 Febbraio 24 calendario
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Nicolas, inno alla leggerezza dell’infanzia secondo Goscinny e Sempé

Di: Redazione Metronews
Nicolas
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Nicolas o di ogni infanzia. Sfrenata e curiosa, tenera e feroce, gioiosa e ostinata. Nicolas o di ogni sogno, ancora integro. Nicolas o di ogni ricordo da accarezzare.

Il piccolo Nicolas, nato dalla penna di René Goscinny (papà di Asterix e Obelix e penna di Lucky Luke) e dalla matita di Jean-Jacques Sempé, personaggio amatissimo in Francia (e non solo), è questo e ora che torna al cinema in versione animata riesce a trascinarci in tutto quello di cui parliamo quando parliamo di infanzia. Irresistibilmente. Delizioso cartone, che intreccia le vite degli autori alle storie del piccolo Nicolas, firmato da Amandine Fredon e Benjamin Massoubre, dal 15 febbraio sarà nelle sale italiane, dopo essere stato presentato allo scorso Festival di Cannes.

Titolo “Le avventure del piccolo Nicola” (Le petit Nicolas) e universo tutto da scoprire o, meglio, riscoprire. Perché l’infanzia di Nicolas parla delle nostre infanzie, in faccia ai tempi diversi, alle culture familiari che cambiano, alle abitudini pedagogiche diverse.

L’archivio Sempé e Goscinny

«L’idea iniziale era quella di un documentario che accostasse dei filmati d’archivio di Jean-Jacques Sempé e René Goscinny a delle storie animate del piccolo Nicolas. Poi il progetto si è evoluto e ci siamo resi conto di voler fare un film interamente d’animazione. Ci è sembrato più coerente con l’universo degli autori e ci ha permesso di dare vita al primo film d’animazione del piccolo Nicolas», spiega Amandine Fredon che insieme a Massoubre ha lavorato al progetto durante la pandemia. Il risultato? Un inno alla leggerezza della felicità quotidiana, quella fatta da cose piccole ed essenziali.

«Probabilmente il contesto ci ha influenzati, perciò abbiamo voluto fare un film allegro. Ci tenevamo a mostrare che, prima di diventare famosi, questi artisti hanno avuto molte difficoltà a entrare nel mercato, a farsi conoscere, ma tuttavia non si sono arresi, il loro successo è il frutto di una vita dedita al lavoro, hanno scelto di rimanere ottimisti nonostante le sfide. Il mondo del piccolo Nicolas e l’umorismo a cui hanno dato vita rappresentano una reazione positiva ai traumi subiti. E il film vuole mandare questo messaggio positivo», chiosa.

Due mondi ne Le petit Nicolas

E, allora, via in un vortice inventivo per adattare il loro stile a quello dell’animazione di Sempé e viceversa. Del resto, «adattare un’opera significa creare molti elementi nuovi e affidarsi a diversi processi d’animazione, pur restando fedeli all’originale, e qui abbiamo dovuto inventare noi i colori, creare i personaggi degli autori e cercare i luoghi e i periodi storici in cui hanno vissuto,l’Argentina degli anni ‘20 o la Parigi occupata degli anni ‘40. Il film tratta anche la nostra storia collettiva. Non volevamo rimanere imprigionati nell’ufficio di Goscinny o nello studio di Sempé».

Di più: «Ne Le petit Nicolas ci sono due mondi ben distinti, quello degli autori e quello del piccolo Nicolas. Per quest’ultimo, siamo rimasti più fedeli possibile alle illustrazioni originali dei libri, sia nel tracciare le linee sia nella mancanza di dettagli che caratterizza gli sfondi. Di conseguenza, le direzioni artistiche sono state due: una basata sulle illustrazioni del piccolo Nicolas e una basata sulle illustrazioni di Sempé per altri libri o il New Yorker, più colorate e più dettaglia. Ma è praticamente impossibile riprodurre il suo stile, perché non disegnava mai il piccolo Nicolas allo stesso modo, mentre per l’animazione bisogna avere un personaggio sempre identico e riconoscibile». Missione compiuta, lo spettatore, dopo aver sfogliato le immagini come pagine di un libro, si porterà con sé un Nicolas che non dimenticherà.

13 Febbraio 2024 ( modificato il 12 Febbraio 2024 | 17:20 )
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