Teo Mammucari
12:01 am, 9 Febbraio 24 calendario
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Teo Mammucari: “Una risata vi salverà da voi stessi”

Di: Orietta Cicchinelli
Teo Mammucari
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Teo Mammucari si prepara al grande show in solitaria sul palco del Teatro Olimpico di Roma e si racconta a Metro. Dagli esordi ai successi, al ritorno in tv prossimamente con Milly Carlucci.

Fa ridere (tanto) e anche riflettere con le sue battute di una “leggerezza calviniana”. In teatro come in televisione, passando per il cinema. Teo Mammucari, romano di Roma, classe 1964, conduttore tv, comico, attore e anche cantante all’occasione (ricordate il tormentone Nando, Anvedi come balla Nando?), che nel 2025 festeggerà i 30 anni di carriera, è in scena al Teatro Olimpico di Roma.

Appuntamento il 12 febbraio (e poi il 25 marzo) con lo show “Sarà capitato anche a voi”.

Mammucari naviga a vista

“Sarà capitato anche a voi”, di sentirvi in una strada senza uscita, di avere la sensazione di navigare senza bussola nel mezzo di una tempesta. Mammucari, uomo e showman dai mille volti, si mette a nudo, attraversa lo schermo televisivo, quella quarta parete che da anni si frappone tra lui e il suo pubblico, portando sul palco un mix fatto di esperienza di vita e maturità artistica. Il Teo artista e il Teo uomo convergono in una riflessione (comica) sulle grandi tematiche quotidiane con quella “leggerezza” calviniana che è la sua incantevole cifra stilistica.

Teo Mammucari, invita tutti a teatro, anche i più pantofolai perché…
«Ridere è terapeutico. Fa tanto bene. Non ho ballerine né scenografie, ho solo un microfono, ma posso darvi la garanzia che chi esce dal teatro avrà tutto un altro umore. Oggi siamo in un sistema malato, con milioni di problemi, e queste due ore sono necessarie. Non ci saranno pause pubblicitarie, né per andare al bagno, né per pensare a cose personali tristi. Qui a teatro, con me, bisogna lasciar cadere la mente».

La carriera e le scelte di vita

Da Scherzi a parte alle Iene, da Libero (gli scherzi telefonici su Rai2, nel 2000) a Veline e Velone, i varietà goliardici, fino a Ballando con le Stelle (dove da concorrente è 3° classificato nel 2023, con Anastasia Kuzmina), quanto si diverte?
«Ho fatto tante cose e sono fiero di aver avuto la dignità di lasciare al momento giusto e di cambiare. Ho detto basta alla de De Filippi, quando tutti mi prendevano per scemo, e a Gerry Scotti, ho detto basta anche alle Jene quando stavo stretto in quelle poltrone. Nella mia carriera mi vanto di aver fatto sempre quel che faceva bene al pubblico, oltre che a me, ed è questo che mi ha portato fin qua. Proprio dove voglio essere ora. Non è diventare ricchi lo scopo della vita: mi sono lasciata alle spalle la lavatrice fatta solo di soldi e sono orgoglioso di questo. Dico sempre che se amate il lavoro che fate avete una grande ricchezza. Oggi tornare al teatro è bello per me ed è un premio. Se domani si spegne la tv, dico sempre, io continuo a lavorare: non mi interessa la poltrona. Un giorno vedendo il grande vecchio Giorgio Albertazzi che faceva teatro a 93 anni mi son detto che anche io volevo seguire la sua strada. Io ho un compito in più fare in modo che la gente si diverta».

La stand up comedy e le donne

Sulle assi di un palcoscenico, in un set cinematografico o davanti a una macchina da presa, dove la sua arte si esprime al meglio?
«Amo fare stand up: io uno sgabello e il microfono, con l’attualità che fa ridere. È tutto un altro mondo, è una cosa che in Itaia non è neanche tanto conosciuta. Farò un altro programma con Milly Carlucci, perché è una persona tanto umana e io devo essere in sintonia con le persone con cui lavoro. Saranno 5 puntate su Rai1, ma poi torno in teatro. Anche questa estate. Voglio fare teatro sempre: è terapeutico anche per me».

Oltre alla Carlucci, Ilary Blasi, la De Filippi: beato tra le donne!
«Lavoro meglio con loro. Non c’è il testosterone, non c’è quel lato che io non amo. Va tutto meglio quando c’è una donna che gestisce la situazione. Purtroppo nell’ambiente dello spettacolo ci sono troppe cose che non amo e che devo rivedere. La violenza sulle donne? Anche io da uomo mi sento indignato e offeso, perché anche io sono contro gli assassini che siano uomini o donne. Quindi mettiamo all’indice gli uomini violenti e non generalizziamo».

Meglio tornare alla comicità!
«Il sistema è talmente comico che è facile far ridere oggi: ci vuole un secondo e mezzo a trovare lo spunto. Ne succede una ogni giorno. Quando ho scritto questo spettacolo, in particolare, ho pensato: non posso fare gag attaccando gli uomini né le donne n, tantomeno i gay… Quindi attacco me stesso, racconto di me e della mia separazione, racconto del mio passato e di quanto sono stato e so’ coglione!». Parola di Teo.

9 Febbraio 2024 ( modificato il 8 Febbraio 2024 | 18:00 )
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