Roma
6:28 pm, 11 Gennaio 24 calendario
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Celio, nascono il Parco archeologico e il Museo della Forma Urbis

Di: Paolo Chiriatti
Celio
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Ci sono voluti cinque anni di lavori per donare ai romani e ai turisti il Parco archeologico del Celio e il Museo della Forma Urbis. Ma la loro bellezza valeva l’attesa. Il primo è un giardino ricco di reperti dell’antica Roma, fruibile gratuitamente dall’alba al tramonto. Il secondo custodisce la celebre Forma Urbis Romae. È la pianta della città Eterna incisa tra il 203 e il 211 dopo Cristo per sotto l’impulso dell’imperatore Settimio Severo. Una mappa di 200 metri quadrati che è la fotografia di quella che all’epoca era la Capitale del Mondo.

Celio, nascono il Parco archeologico e il Museo della Forma Urbis

Una testimonianza unica, sottratta alla Capitale cento anni fa, quando il Comune decise di rimuovere la monumentale mappa in marmo dai giardino del Palazzo dei Conservatori in Campidoglio. Ora la Forma Urbis Romae torna visibile. Il Museo aprirà domani, fruibile tutti i giorni tranne il lunedì. I visitatori potranno camminare sulla mappa, protetta da lastre di vetro,  e rendersi conto di come era la città 1.700 anni fa. Originariamente la Forma Urbis abbelliva su una parete verticale il Templum Pacis nell’area del Foro Romano.

All’inaugurazione oggi erano presenti il sindaco Roberto Gualtieri, il soprintendente capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce e l’assessore capitolino alla Cultura Miguel Gotor.

Gualtieri: «Si potrà camminare sopra la Roma Imperiale»

«Si potrà camminare sulla Roma antica, vedendo i frammenti rimasti che descrivono i monumenti, le case, le strade della Roma imperiale. Ci sarà la possibilità di capirli perché questi frammenti sono inseriti sopra la mappa del Nolli, la prima mappa scientifica di Roma che aiuta specialisti e cittadini ad orientarsi nella Roma Antica mentre nel parco si potrà passeggiare tra epigrafi, cippi che ricordano la vita antica quotidiana». Giovan Battista Nolli è stato il cartografo che nel 1.700 redasse con estrema cura diverse mappe della Capitale.

Il Parco e la Casina che diventerà una coffee house

L’apertura del Parco e del Museo è il risultato di una serie di interventi condotti sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza capitolina. entrambi sono parte di un vasto progetto di valorizzazione dell’intera area del Celio, in seno al più ampio programma di riqualificazione del Centro archeologico monumentale (Carme) sotto l’impulso del Comune di Roma.

Uno degli interventi riguarda la Casina del Salvi che era già stata destinata ad ospitare una Coffee House e che tornerà ad avere questa funzione, ha spiegato Presicce. Un altro intervento in programma è il recupero del podio del tempio del divo Claudio grazie a un accordo con lo Stato Vaticano verrà in capo alla sovrintendenza comunale. Il Parco archeologico del Celio occupa il settore settentrionale del colle, un’area verde orientata verso il Colosseo e all’interno della quale sussistono importanti evidenze archeologiche, come le fondazioni perimetrali del tempio del Divo Claudio. l’operazione di recupero e valorizzazione è costata complessivamente cinque milioni di euro.

Il Museo della forma Urbis invece recupera gli spazi dell’ex Gil (Gioventù italiana del littorio), originariamente destinata a palestra pubblica. Come ha spiegato il soprintendente Presicce, la realizzazione del Parco e del Museo sono un punto di arrivo, ma la valorizzazione del Celio, uno dei sette colli di Roma, andrà avanti.

Nei prossimi mesi partirà anche il progetto di riqualificazione del vecchio Antiquarium, l’edificio che ospitava l’incredibile mole di reperti, lapidi e iscrizioni, rimaste accantonate per anni al suo interno. L’edificio, danneggiato nel 1939 durante la realizzazione della metropolitana di Roma, nel 2026 dovrebbe tornare fruibile, probabilmente destinato a essere un centro per i servizi.

 

 

 

11 Gennaio 2024
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