HIV
12:47 pm, 1 Dicembre 23 calendario
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Hiv, crescono le diagnosi in Ue dopo la pandemia

Di: Redazione Metronews
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Sono 1888 i nuovi casi di Hiv segnalati nel 2022, il +32% rispetto al 2020. È quanto emerge dall’aggiornamento della sorveglianza nazionale delle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids al 31 dicembre 2022, curato dall’Iss e pubblicato in vista della Giornata Mondiale dell’1 dicembre. L’84% dei casi scoperti nel 2022 è ascrivibile a rapporti sessuali: il 43% eterosessuali e 41% Msm (ovvero tra uomini), prevalentemente maschi (79%).

Dopo 10 anni risale incidenza, 1/3 diagnosi in over 50

Dopo oltre un decennio di trend in costante discesa, si osserva un nuovo aumento dell’incidenza Hiv nei due anni post-Covid. Tuttavia, l’incidenza in Italia è inferiore rispetto alla media osservata tra gli Stati dell’Unione Europea (3,2 vs 5,1 nuovi casi per 100.000). È questo il quadro che emerge dall’aggiornamento della sorveglianza nazionale delle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids al 31 dicembre 2022, curato dall’Iss e pubblicato in vista della Giornata Mondiale dell’1 dicembre. La quota di nuove diagnosi in persone con più di 50 anni è in continuo aumento, dal 20% del 2015 al 31% del 2022.

Oltre la metà (58%) delle persone che hanno scoperto di essere Hiv positive nel 2022 erano in fase avanzata di malattia, cioè con una situazione immunitaria seriamente compromessa o addirittura già in Aids, in cui l’infezione è rimasta misconosciuta per anni. Inevitabili i riflessi – sottolinea il rapporto – sull’efficacia della terapia antiretrovirale che risulta inferiore in caso di diagnosi tardiva, e sulla probabilità di trasmettere involontariamente l’Hiv non usando le protezioni adeguate. Negli over 50 la quota di diagnosi tardive arriva all’80%. Diminuisce l’attitudine a fare il test Hiv in seguito ad un contatto sessuale non protetto, mentre aumentano i test eseguiti perché già presenti sintomi legati all’Hiv in persone che si sono pertanto infettate vari anni prima.

1 Dicembre 2023
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