Save the children
1:04 pm, 23 Ottobre 23 calendario
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Periferie, Save The Children: milioni di bambini in quartieri difficili

Di: Redazione Metronews
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Quasi 3 milioni e 800 mila bambini e adolescenti tra 0 e 19 anni in Italia vivono nelle città metropolitane e in maggior parte nei quartieri svantaggiati e privi di spazi, stimoli e opportunità per crescere. Su 114 municipi dei Comuni principali, 33 presentano fattori di svantaggio più elevati. Nelle stesse zone, 240 istituzioni scolastiche sono a rischio “dimensionamento”.

Questi i principali dati diffusi con il rapporto “Fare spazio alla crescita” da Save the Children in occasione del lancio della nuova campagna di sensibilizzazione ‘Qui Vivo’, che vuole mettere al centro dell’attenzione i bambini, le bambine e gli adolescenti che vivono nelle periferie geografiche, sociali ed educative nel nostro Paese. Tra gli 0-19enni che vivono in Italia, ben 3 milioni e 785 mila, quasi 2 su 5, si concentrano infatti nelle 14 città metropolitane, costituite dal Comune principale e dal suo hinterland, dove vive anche il 13,7% dei contribuenti con reddito inferiore ai 15 mila euro annui. In città metropolitane del Sud Italia quali Catania, Palermo e Messina più della metà dei contribuenti ha un reddito inferiore ai 15mila euro annui. La concentrazione di cittadini con redditi bassi è tuttavia elevata anche nel Centro e Nord Italia (per esempio, Roma 38,8%, Venezia 36,9%). In queste città, le aree urbane caratterizzate da una maggiore privazione socioeconomica sono spesso anche quelle con meno spazi adeguati alla crescita dei minori.

Le disuguaglianze tra città

Il rapporto “Fare spazio alla crescita”, diffuso oggi, mette in evidenza, attraverso i dati, la distribuzione dei minori e le forti disuguaglianze che riguardano la loro vita all’interno delle 14 città metropolitane del nostro Paese. A Roma, ad esempio, i municipi VIII (Appia Antica) e IX (EUR) mostrano un indice più basso di svantaggio (2), mentre quello più elevato (8) lo si riscontra nel municipio VI (Roma Delle Torri), dove quasi la metà (46,4%) di tutta la popolazione non è andata oltre la terza media e il 40% dei 15-64enni non ha occupazione. Eppure, è proprio qui che vive la percentuale più alta di 0-19enni residenti (11% del totale nell’area urbana della capitale), compresi i minori tra 0 e 14 anni con cittadinanza straniera (22,2%). Tra gli altri municipi capitolini ben sei mostrano un indice di svantaggio di poco inferiore (6). A Milano, il valore peggiore rispetto allo svantaggio economico e educativo (8) si registra nel Municipio VII (Forze Armate-San siro-Baggio), con un’alta percentuale di residenti in possesso della sola licenza media (36,2%) e di 15-64enni non occupati (31%), a fronte di una media comunale di 34,1% e 29,9%. Anche in questo caso la concentrazione di minori è elevata. Anche nel caso di Napoli, le municipalità 6 (Ponticelli-Barra-San Giovanni a Teduccio), 7 (Miano-Secondigliano-San Pietro a Patierno) e 8 (Chiaiano-Piscinola-Marianella-Scampia) registrano il valore massimo rispetto allo svantaggio economico e educativo (8) e la più elevata concentrazione di minori.

Save The Children: “Periferie sono le vere città dei bambini”

“Le periferie urbane oggi sono le vere città dei bambini perché è lì che vive la maggior parte di loro, ma spesso non offrono spazi, stimoli e opportunità adeguati alla crescita, alimentando, invece, isolamento e marginalità. Nel nostro lavoro in questi contesti, ci troviamo spesso a dialogare con ragazze e ragazzi pieni di risorse e talento, che si sentono traditi dagli adulti, come se il degrado e la deprivazione fossero l’unica risposta di cui siamo capaci nei confronti dei loro bisogni. Per questo, con la campagna Qui Vivo e il programma di innovazione sociale che lanciamo oggi, puntiamo a valorizzare in positivo la partecipazione e il protagonismo di bambine, bambini e adolescenti, loro sono la migliore risorsa per la rigenerazione e il futuro dei luoghi che abitano. Siamo partiti da cinque territori distribuiti geograficamente da nord a sud nel Paese, caratterizzati da una significativa concentrazione di minori residenti, anche di origine straniera, e da condizioni di deprivazione che li riguardano da vicino. Sono quartieri dove Save the Children ha da tempo avviato percorsi di collaborazione con le realtà pubbliche e private locali nei progetti per il contrasto dell’abbandono scolastico e della povertà educativa, e per l’inclusione dei minori con background migratorio, e dove stiamo ora proponendo un piano condiviso e plurale, con una prospettiva di lungo termine, che possa davvero generare cambiamenti strutturali e sostenibili per tutti i bambini e i ragazzi che vivono in questi quartieri”, ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children.

23 Ottobre 2023
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