halloween da record
3:20 pm, 19 Ottobre 23 calendario

Italiani battuti di un soffio per la zucca più grande del mondo

Di: Lorenzo Grassi
Gli italiani
condividi

Gli italiani conquistano il secondo posto nella classifica mondiale della zucca più grande del 2023. Il team Petrelli – ditta che cura parchi e giardini con sede nel Comune di Sirtori (Lecco) – a fine settembre ne ha pesata una da 1.184 kg (la quinta di sempre al mondo). Ma nei giorni scorsi è stata sopravanzata per poco meno di 63 kg dalla super zucca coltivata dallo statunitense Travis Gienger ad Anoka in Minnesota, che ha toccato quota 1.246,9 kg vincendo la sfida dell’anno e scalzando dal Guinness World Record il toscano Stefano Cutrupi (che deteneva il primato dal 2021 con una zucca da 1.226 kg). Al terzo posto al mondo nel 2023 si è piazzata un’altra mega zucca del Minnesota, quella coltivata da Charlie Bernstrom a Lancaster (1.134,4 kg).

Gli italiani restano ai vertici

La classifica mondiale stilata dal Great Pumpkin Commonwealth non è definitiva – manca qualche ultima gara in Canada – ma non dovrebbero esserci sorprese. Dunque il nostro Paese si conferma ancora una volta ai vertici. «Per coltivare zucche di queste dimensioni ci vogliono un impegno notevole e una cura maniacale – spiega Francesco Petrelli, del team secondo al mondo e primo in Europa – vanno tenute infatti sotto controllo migliaia di variabili. Ad esempio a noi nell’ultimo periodo ci si è ridotto l’accrescimento nella parte del colletto e questo forse ci è costato il record assoluto». Francesco Petrelli, 51enne, segue le zucche giganti insieme al padre Guglielmo 74enne e al figlio Lorenzo 25enne. «Siamo tre generazioni che lavorano insieme – spiega – altrimenti non ce l’avremmo mai fatta. Per coltivare le zucche si parte da aprile e se ne avviano tre, che si sviluppano in pochi mesi: vanno seguite almeno per un’ora e mezzo al giorno se non di più, senza alcuna pausa. Infine serve anche un po’ di fortuna a livello climatico». Nel 2024 il team Petrelli ha deciso di prendersi un anno sabbatico. «Ma poi – assicura Francesco – saremo pronti a tornare più agguerriti di prima».

Una passione sconfinata

Avere a che fare con una zucca che pesa più di una tonnellata è molto complicato. «Ci vuole mezza giornata solo per tirarla fuori dalla serra con delicatezza – racconta Francesco Petrelli – e il tutto è frutto di una sconfinata passione». Il ritorno economico non varrebbe la sfida: se l’americano Gienger a casa sua si è preso un premio da 30 mila dollari, il team Petrelli alla settima edizione della pesa nazionale della “Sfida degli zucconi della Brianza” che si è svolta a Casatenovo si è aggiudicato appena mille euro. «Certo c’è poi la vendita all’asta dei semi – aggiunge Francesco Petrelli – l’albero genealogico degli incroci delle super zucche viene seguito con certosina attenzione e siamo alla quinta o sesta generazione. Ma spesso tra amici i semi ce li scambiamo».

Sempre più zucca in tavola

I cultori delle zucche da record, oltre che a Lecco, in Italia si trovano nel bresciano e nella zona di Pisa. Ma il “movimento” è in costante crescita. «Negli ultimi dieci anni nelle classifiche mondiali noi europei abbiamo spezzato il dominio di Usa e Canada – ricorda Petrelli – e in Italia è da segnalare anche che negli ultimi cinque anni abbiamo assistito ad un forte aumento dell’uso commestibile della zucca, che è finita in tavola sdoganata anche grazie all’appuntamento di Halloween».

Ancora la zucca del team Petrelli.

Tradizioni e saperi della terra

«Tengo molto a fare le mie congratulazioni al team Petrelli di Sirtori per questa straordinaria vittoria che ha portato nella Provincia di Lecco il primato italiano ed europeo della zucca più pesante – ha commentato il consigliere regionale della Lombardia, Giacomo Zamperini (FdI) – valorizzare l’inestimabile patrimonio immateriale presente nel nostro territorio, il quale viene custodito nei cuori delle persone che con passione mantengono vive le antiche tradizioni ed i saperi della terra, è fondamentale. Queste sono esempi di storie passate che si tramandano attraverso le nuove generazioni e che altrimenti andrebbero inesorabilmente perdute. Se vogliamo proteggere la nostra straordinaria cultura popolare, dobbiamo interrompere il meccanismo omologante che ci induce ad una sorta di vergogna per le nostre radici – ha proseguito Zamperini – questo è un tema quanto mai attuale in un’epoca sempre più sensibile alla riscoperta di determinati sapori a km zero, attenta alla qualità della vita, disponibile a cogliere la bellezza essenziale e i gusti unici del nostro patrimonio enogastronomico, che, come Regione Lombardia abbiamo il dovere di far riconoscere e rendere fruibili a quanti più persone possibile».
19 Ottobre 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA