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7:10 pm, 6 Settembre 23 calendario

La madre del giovane musicista ucciso a Napoli: “Chiedo giustizia”

Di: Redazione Metronews
Chiedo giustizia
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«Questo è il momento del dolore ed è un dolore insopportabile. Chiedo giustizia per mio figlio». Così Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, il 24enne ucciso a Napoli giovedì scorso da un 17enne, davanti la bara del figlio in chiesa. «Giovedì andrò dalla premier Meloni, perchè lei mi è molto vicina e le istituzioni sono venute tutte – ha aggiunto all’uscita dalla chiesa del Gesù Nuovo di Napoli, dopo i funerali – la morte innocente di Giovanbattista deve servire al riscatto dell’umanità. È stato un crimine contro l’umanità uccidere mio figlio. Non è giusto, non è giusto che mi abbiano portato via Giogiò, per colpa di un balordo. Ergastolo per il balordo». 

“Chiedo giustizia per mio figlio”

«Napoli sei tu e non Gomorra, non è Mare fuori o il Boss delle cerimonie». Lo ha detto Ludovica Cutolo, sorella del giovane ucciso, parlando dall’altare della chiesa. «Mamma sta lottando per te, con la forza di cento uomini – ha aggiunto – perchè non puoi essere definito da quello che ti è successo. Io non sono figlia unica. Siamo sempre Giogiò e Lulù». La chiesa del Gesù Nuovo di Napoli non è riuscita a contenere tutti i partecipanti. I 700 posti a sedere si sono riempiti subito e diverse centinaia di persone si sono raccolte nelle navate laterali e in fondo alla chiesa. Presenti i ministri Sangiuliano e Piantedosi, oltre al prefetto Palomba e al sindaco Manfredi.

“La colpa è anche nostra”

«Perdonaci tutti Giogiò, perchè quella mano l’abbiamo armata anche noi, con i nostri ritardi, con le promesse non mantenute, con i proclami, i post, i comunicati a cui non sono seguiti azioni, con la nostra incapacità di comprendere i problemi endemici di questa città che abitata anche da adolescenti camminano armati, come in una città in guerra». Lo ha detto l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nella sua omelia. «Giovanbattista, figlio di Napoli, accetta la richiesta di perdono della tua città – ha scandito in una chiesa silenziosa – accetta le scuse, forse ancora troppo poche, di coloro che si girano ogni giorno dall’altra parte, che pur occupando incarichi di responsabilità hanno tardato e tardano a mettere in campo le azioni necessarie per una città più sicura, in cui tanti giovani, troppi giovani perdono la vita per mano di loro coetanei».

6 Settembre 2023
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