Stoccolma
5:07 pm, 29 Giugno 23 calendario

Rogo del Corano, si infiamma la protesta contro la Svezia

Di: Redazione Metronews
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A pochi giorni dal vertice della Nato previsto l’11 e il 12 luglio a Vilnius, in Lituania, dove la Svezia auspica progressi per il suo ingresso nella Nato, malgrado l’opposizione turca, e durante la celebrazione dell’Eid al Adha, la festa del sacrificio celebrata dai musulmani di tutto il mondo, il rogo del Corano avvenuto ieri a Stoccolma ha causato l’ira e l’indignazione di tutto il mondo islamico, e potrebbe avere un riflesso sul processo di adesione svedese. Simili «atti irresponsabili, che provocano e infiammano i sentimenti dei musulmani nel mondo intero, per di più in questi giorni sacri, dovrebbero essere evitati e trattati con tutti gli strumenti legali ed etici e con la collaborazione di tutti, per rinunciare all’estremismo e al fanatismo religioso», ha detto il segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), Jassem Mohammed al Budaiwi, unendosi al coro di condanne del rogo di una copia del Corano, testo sacro dell’islam, da parte del 37enne Salwan Momika, un rifugiato di origine irachena, di fronte a una delle principali moschee di Stoccolma, in Svezia.

Irruzione nell’ambasciata a Baghdad

Rogo “autorizzato”

La polizia svedese aveva dichiarato di aver concesso il permesso per la protesta fuori dalla moschea principale di Stoccolma ieri, all’inizio della tre giorni di festa musulmana Eid al-Adha, due settimane dopo che una corte d’appello svedese ha respinto il divieto di bruciare il Corano imposto dalla polizia, dopo che a gennaio un atto analogo davanti all’ambasciata turca aveva provocato settimane di proteste, inviti a boicottare i prodotti svedesi e ulteriormente bloccato la candidatura della Svezia alla NATO [le proteste a Baghdad nella  foto Lapresse].

Erdogan contro il rogo del Corano

Cosa che sembra riproporsi anche oggi: «Insegneremo all’arrogante popolo occidentale che non è libertà di espressione insultare i valori sacri dei musulmani. Voglio che si sappia che come Turchia non ci piegheremo mai alla politica della provocazione o alla politica della minaccia» ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Coloro che hanno commesso queste «provocazioni» e coloro che «le consentono con il pretesto della libertà di espressione e chiudono un occhio davanti a questa malvagità, così come coloro che hanno commesso questo crimine, non raggiungeranno i loro obiettivi» ha aggiunto il leader turco, annunciando che la Turchia continuerà a «rispondere nel modo più forte possibile fino a quando le organizzazioni terroristiche e i nemici dell’Islam non saranno combattuti con determinazione».

Anche i talebani afgani hanno condannato le autorità svedesi e hanno invitato i Paesi islamici a reagire e prendere misure di rappresaglia. Il Marocco ha richiamato il suo ambasciatore in Svezia e anche l’Iran e la Giordania hanno protestato.

29 Giugno 2023
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