Maxi causa contro OpenAI: “ChatGpt usa dati di milioni di utenti Internet”

Il laboratorio americano di ricerca sull’intelligenza artificiale OpenAI, creatore di ChatGPT, è stato citato in giudizio in California per aver violato la privacy e il copyright di milioni di utenti Internet.

La notizia e gli estremi della causa sono state pubblicate sul sito ufficiale dello studio legale Clarkson, che ha dichiarato di voler rappresentare «persone reali le cui informazioni sono state rubate e deviate commercialmente in modo inappropriato per creare questa tecnologia molto potente».

Le accuse contro OpenAI

OpenAI è accusato di «rubare informazioni private» a centinaia di milioni di utenti Internet, compresi bambini di tutte le età, al fine di migliorare e sviluppare la tecnologia a scopo di lucro.

Il caso si concentra principalmente sull’ascesa di strumenti di intelligenza artificiale (AI) generativi, come chatbot (ChatGPT) e generatori di immagini che creano contenuti originali da dati esistenti estratti da Internet.
Questi strumenti sono alimentati da informazioni originate da esseri umani, come conversazioni private e dati medici, ottenuti in molti casi senza il consenso dei loro creatori.

La causa sottolinea la necessità di un «intervento legale immediato» per proteggere gli interessi e i valori umani dalla minaccia rappresentata dall’IA di «sfruttare gli esseri umani senza riguardo al loro benessere o consenso».

OpenAI era stata precedentemente accusata di monetizzare in modo improprio il codice open source (Github) per addestrare i suoi sistemi di intelligenza artificiale, e questo mese un conduttore radiofonico ha citato in giudizio l’azienda per diffamazione, sostenendo che ChatGPT ha prodotto un testo che lo accusava irragionevolmente di frode.
La discussione sull’equa regolamentazione dell’IA ha spopolato anche nei settori dell’intrattenimento ed è uno dei punti chiave dello sciopero della Hollywood Writers Guild, che chiede ai grandi produttori di tutelare i propri diritti d’autore e io lavoro come sceneggiatore.