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5:11 pm, 22 Giugno 23 calendario

Competenze digitali, siamo tra gli ultimi in Europa. Dopo di noi solo Romania, Bulgaria e Polonia

Di: Redazione Metronews
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Quanto a competenze digitali gli italiani sono agli ultimi posti in Europa. Lo rileva l’Istat in un rapporto proprio sulle competenze digitali, ricordando che l’obiettivo target fissato per il 2030 è l’80% di cittadini (utenti di Internet negli ultimi 3 mesi e tra i 16 e i 74 anni) con competenze digitali almeno di base (per tutti i 5 domini individuati dal framework 2.0, ossia «alfabetizzazione all’informazione e ai dati», «comunicazione e collaborazione», «creazione di contenuti digitali», «sicurezza» e «risoluzione dei problemi”).

Le competenze digitali

Nel 2021 tale quota a livello europeo è pari al 53,9%. Il divario tra i diversi Paesi europei risulta piuttosto elevato, con un campo di variazione di 51,4 punti percentuali. In fondo alla graduatoria, sottolinea il rapporto Istat, si colloca la Romania con il 27,8%, preceduta dalla Bulgaria (31,2%), dalla Polonia (42,9%) e dall’Italia (45,7%).

La Finlandia (79,2%) e l’Olanda (78,9%) già nel 2021 presentano valori quasi in linea con l’obiettivo target del 2030. Per raggiungere il medesimo obiettivo il nostro Paese dovrà far registrare nei prossimi anni un incremento medio annuo di 3,8 punti percentuali. Si tratterebbe di un incremento piuttosto elevato in un lasso di tempo limitato, che si è finora registrato per l’indicatore sull’uso regolare della rete durante gli anni della pandemia (2020-2021) dove la quota è passata dal 76,4% al 80,1%. Un’accelerazione, questa, che ha consentito all’Italia di ridurre considerevolmente il gap con gli altri paesi europei in riferimento al divario digitale di primo livello.

Dall’analisi delle singole regioni italiane emerge un forte gradiente tra Centro-nord e Mezzogiorno, con l’eccezione della Sardegna che si attesta sul valore medio. Se alcune regioni come il Lazio (52,9%), il Friuli-Venezia Giulia (52,3%) e la Provincia Autonoma di Trento (51,7%) per raggiungere l’obiettivo target del 2030 dovranno registrare un incremento medio annuo attorno ai 3 punti percentuali, altre – come la Calabria (33,8%), la Sicilia (34%) e la Campania (34,2%) – necessiterebbero di un incremento medio annuo di circa 5 punti percentuali.

I giovani

In Italia, come negli altri paesi europei, le competenze digitali sono caratterizzate da forti divari associati alle caratteristiche socio-culturali della popolazione. Nel 2021 il 61,7% dei ragazzi di 20-24 residenti in Italia che ha usato internet negli ultimi 3 mesi ha competenze digitali almeno di base. Tale quota decresce rapidamente con l’età per arrivare al 41,9% tra i 55-59enni e attestarsi al 17,7% tra le persone di 65-74 anni. Per tutte le coorti considerate, persino tra le più giovani, si evidenziano valori nettamente inferiori a quello medio EU27. Tra i giovani di 16-19 anni si riscontra una distanza di 10,5 punti percentuali mentre tra i 20-24enni si sale a 11 punti di differenza. Questo livello di competenze risulta caratterizzato da una forte disparità a favore degli uomini, che nel nostro Paese è di 5,1 punti percentuali mentre è più contenuta a livello europeo (3,3 punti percentuali). Va però evidenziato che tali diseguaglianze sono proprie delle classi di età più anziane. In particolare, si legge nel report Istat, in Italia fino a 44 anni di età il divario di genere è nullo e in alcune classi di età inverte il segno, come ad esempio tra i 20 e i 24, dove le ragazze registrano un vantaggio di 9 punti percentuali sui ragazzi. Le competenze digitali sono ancora una prerogativa delle persone con titoli di studio elevati.

Infatti, l’80,3% delle persone di 25-54 anni con istruzione terziaria ha competenze digitali almeno di base, valore quasi in linea con quello medio EU27. La quota cala al 25% (sempre in riferimento alle persone della stessa coorte) ma con titolo di studio basso (fino alla licenza media), che presentano una distanza di circa 8 punti percentuali rispetto al valore medio EU27. Differenze sensibili si riscontrano anche considerando la condizione occupazionale. In Italia il divario tra gli occupati che hanno usato internet negli ultimi 3 mesi e che hanno competenze digitali almeno di base rispetto a chi è in cerca di occupazione è di 17,8 punti percentuali. Inoltre, osservando la posizione professionale degli occupati, emerge come gli operai presentino i livelli più bassi di competenza digitale, con una distanza di 34,8 punti percentuali rispetto a quella riscontrata tra direttivi, quadri e impiegati (75,2% contro 36,7%).

22 Giugno 2023
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