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12:56 pm, 27 Marzo 23 calendario

Ue, illegale il prestito ad Alitalia da 400 milioni. “Da restituire con interessi”

Di: Redazione Metronews
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La Commissione europea ha concluso che un prestito di Stato di 400 milioni di euro concesso dall’Italia nel 2019 ad Alitalia è illegale ai sensi delle norme dell’Ue sugli aiuti di Stato. «L’Italia deve quindi recuperare l’aiuto di Stato illegittimo, più gli interessi, da Alitalia», sostiene la Commissione. Ma non è tenuta a farlo da Ita.

“L’esclusione di Ita dalle richieste di restituzione del prestito ponte ad Alitalia è la dimostrazione che siamo nel giusto e continueremo su questa strada. Le conclusioni della Commissioni Ue erano attese e ampiamente previste”. Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sulle conclusioni della commissione Ue.

Ue, illegale il prestito ad Alitalia

Nel maggio 2017 la compagnia aerea italiana Alitalia era stata posta in procedura concorsuale speciale ai sensi del diritto fallimentare italiano, continuando comunque ad operare come compagnia aerea. Al fine di mantenere operativa Alitalia, nel 2017 e nel 2019, l’Italia ha concesso alla società prestiti rispettivamente per un importo di 900 milioni di euro e 400 milioni di euro. Questi prestiti non sono mai stati rimborsati.

Nel 2018 la Commissione ha avviato un’indagine formale per stabilire se due prestiti concessi nel 2017 (per un totale di 900 milioni) fossero conformi alle norme dell’Ue sugli aiuti di Stato. Nel febbraio 2020 la Commissione ha avviato un’indagine formale per stabilire se il prestito di Stato aggiuntivo di 400 milioni di euro concesso dall’Italia il 26 ottobre 2019 fosse in linea con le norme dell’UE sugli aiuti di Stato. Nel settembre 2021 la Commissione ha concluso che i prestiti di Stato   ad Alitalia erano illegali ai sensi delle norme dell’Ue sugli aiuti di Stato.  

“Italia si insinui al passivo di Alitalia”

Il prestito da 400 milioni andrà recuperato dallo Stato italiano, per quanto possibile, insinuandosi al passivo della compagnia aerea, oramai in amministrazione straordinaria, spiega la portavoce della Commissione Europea per la Concorrenza, Arianna Podestà, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.
“L’amministrazione straordinaria di Alitalia è tuttora in corso – spiega la portavoce – con l’obiettivo di completare la liquidazione dei beni della compagnia. L’Italia ha il dovere di recuperare l’aiuto incompatibile con le norme Ue, più gli interessi, da Alitalia, per rimuovere la distorsione del mercato” provocata dalla misura.

“Nel caso di una impresa insolvente – prosegue la portavoce – l’eliminazione della distorsione della concorrenza può essere ottenuta registrando le richieste relative all’aiuto illegale nella gerarchia dei creditori della procedura fallimentare in corso sotto l’amministrazione straordinaria. Pertanto i 400 milioni saranno ripagati da Alitalia entro i limiti dei ricavi ottenuti dalla vendita dei beni della compagnia e dal valore di qualsiasi bene rimanente che non venga venduto“, conclude.

Codacons: “Vittoria per i consumatori italiani”

La decisione della Commissione Europea di bocciare il prestito-ponte concesso ad Alitalia nel 2019 in quanto illecito aiuto di Stato, “è una vittoria per i consumatori italiani e per il Codacons, associazione che sui vari prestiti concessi nel tempo ad Alitalia aveva presentato una serie di esposti da cui sono scaturite le procedure di infrazione aperte dall’Ue”. Lo afferma il Codacons in una nota in cui si legge che “già nel 2021 la Commissione Ue accolse il nostro esposto e condannò duramente la decisione dell’ex Ministro Carlo Calenda e del Governo guidato all’epoca da Gentiloni che avevano di fatto ‘regalatò 900 milioni di euro ad Alitalia”. “Un prestito per il quale l’ex Ministro Calenda garantì le condizioni, definendole ‘di mercatò, ma che per fu concesso nonostante risultasse “improbabile che Alitalia fosse in grado di generare una liquidità sufficiente per rimborsarli” prosegue il Codacons. “Ora una nuova decisione della Commissione Europa boccia i prestiti concessi dallo Stato ad Alitalia, soldi che tuttavia difficilmente potranno essere recuperati e tornare nelle disponibilità della collettività” conclude il Codacons.

“Salvataggi costati 3,4 miliardi di euro di soldi pubblici”

“Tra salvataggi, aumenti di capitale e contributi pubblici, Alitalia è costata circa 519 euro a famiglia, 224 euro a cittadino residente, neonati compresi”. Lo afferma Assoutenti.
“Negli ultimi 50 anni lo Stato ha più volte aperto il portafogli per iniettare liquidità nelle casse di Alitalia ed evitare il fallimento della compagnia aerea”, dice il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi. “Prima dell’ingresso di Ethiad in Alitalia, lo Stato Italiano ha speso 7,4 miliardi di euro tra aumenti di capitale, prestiti e altri contributi pubblici. Successivamente al 2014 e a causa dell’aggravarsi della situazione finanziaria dell’azienda, i Governi che si sono succeduti hanno regalato altri soldi ad Alitalia, tra ricapitalizzazioni, prestiti-ponte fino ad arrivare ad altri 3 miliardi. A questi miliardi si sono poi aggiunti nel 2021 ulteriori 3 miliardi di euro del Decreto Rilancio e degli indennizzi per la crisi Covid”. “Il conto totale dei salvataggi di Alitalia sale così a 13,4 miliardi di euro di soldi pubblici, risorse sottratte alla collettività e su cui oggi l’Europa bacchetta giustamente l’Italia, colpevole di aver gettato denaro in un pozzo senza fondo”, conclude l’associazione.

27 Marzo 2023
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