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2:39 pm, 1 Marzo 23 calendario
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Franco Nero torna al cinema con L’uomo che disegnò Dio

Di: Redazione Metronews
Franco Nero
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L’uomo che disegnò Dio di e con Franco Nero sbarca nelle sale dal 2 marzo.

«Cinque i messaggi che volevo dare: uno parlare del mondo dei ciechi, persone che hanno una sensibilità incredibile. Secondo il tema dell’immigrazione con una donna e una figlia in fuga dall’Africa che trovano una nuova casa con un anziano burbero che si addolcisce grazie a loro. Poi la tv spazzatura che se ne approfitta della disperazione della gente per fare audience. Quindi il razzismo che esiste ed è ancora presente nella società e nella scuola e infine la solitudine della vecchiaia: per questo ho coinvolto Massimo Ranieri che ha accettato di fare un vecchio cieco napoletano». Così Franco Nero sintetizza così i temi forti di L’uomo che disegnò Dio film in cui torna alla regia (a 17 anni da Forever blues) di cui è protagonista.

L’uomo che disegnò Dio il cast stellare

Nel cast, oltre ai premi Oscar Kevin Spacey e Faye Danaway, anche Stefania Rocca, Wehazit Efrem Abraham, Isabel Ciammaglichella, Diana Dell’Erba, Vittorio Boscolo e la partecipazione di Massimo Ranieri e Robert Davi.

Il film racconta la storia di Emanuele (Franco Nero), un anziano, solitario e cieco, con un grande dono. La capacità di ritrarre chiunque semplicemente udendone la voce. Nessuno conosce questa «magia», tranne la sua assistente sociale Pola (Stefania Rocca) e gli studenti della scuola serale dove insegna ritrattistica a carboncino. La sua vita viene sconvolta quando Pola gli presenta due immigrate africane. È Maria, una vedova che è venuta in Italia sperando in un futuro migliore, e sua figlia Iaia.

Le due si trasferiscono da lui occupandosi in cambio della casa. Una sera, Iaia registra l’anziano mentre sta disegnando un suo ritratto e carica il video online. La «magia» diventa virale in brevissimo tempo. Emanuele viene notato dal ‘Talent Circus’, uno show televisivo che scopre straordinari talenti che sfrutta per audience. Una favola sulla necessità di riscoprire il miracoloso potere della dignità in un mondo dove il rumore dei media ha risolto il problema dell’imperfezione dell’uomo semplicemente eliminando il problema stesso.

Franco Nero e l’idea del film

«Ufficialmente si tratta della mia seconda regia, ma in realtà ne ho fatte altre aiutando giovani e senza comparire – racconta Franco Nero – l’idea del film è nata anni fa quando Eugenio Masciari ha scritto un soggetto su un anziano non vedente che aveva dei poteri: con la plastilina faceva dei visi delle persone che gli parlavano. Mi disse che ero perfetto per dirigere questo film e io amavo molto il soggetto perchè mi è sempre piaciuto il mondo dei ciechi, persone di grandissima sensibilità. Per qualche motivo, però – aggiunge – la storia non è piaciuta ai produttori di allora. Poi è venuta un’americana che ci ha fatto perdere 4 anni trasformando il soggetto in una vera e propria americanata». «Io però sono testardo – continua Nero – e ho chiamato il mio sceneggiatore Lorenzo De Luca e ci siamo messi al lavoro e rinnovato la sceneggiatura. Per quanto riguarda lo show televisivo, ho deciso di farlo in un circo perchè amo il circo. E’ stata però un’impresa difficilissima perchè giravamo a 47 gradi quando fuori ce n’erano 38: un vero inferno. I giovani dicevano che sarei schiattato – racconta ridendo – e invece sono schiattati loro!».

La scelta di Kevin Spacey

«Mi hanno detto che a Kevin Spacey avrebbe fatto piacere lavorare con me e allora gli ho proposto un ruolo nel mio film, L’uomo che disegnò Dio. Una scelta che in Gran Bretagna dove vivo e dove lui dirigeva un teatro (dove secondo diversi accusatori commetteva molestie che lo hanno travolto e quasi distrutto la carriera, ndr) è stata pesantemente criticata dai media». In un’intervista all’Agi Franco Nero.

«Credo che Spacey sia uno dei più grandi attori viventi, che abbia sbagliato e che sia un peccatore come tutti noi. Ma per questo debba avere una seconda chance. Ha passato 4 anni all’inferno e adesso è giusto che ricominci a vivere», chiosa Franco Nero.

 

1 Marzo 2023
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