Catania
3:14 pm, 11 Febbraio 23 calendario
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Uccide due donne e si suicida

Di: Redazione Metronews
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Si è suicidato con un’arma da fuoco, davanti a una caserma dei carabinieri, Salvatore La Motta, l’uomo sospettato di avere ucciso questa mattina due donne a Riposto, nel Catanese. La Motta è il fratello del boss locale Benedetto La Motta. Il killer suicida, secondo quanto riferito dai Carabinieri, era detenuto per reati di mafia e si trovava fuori dal carcere da una settimana per un permesso straordinario.

Uccisa prima l’amante

Secondo i primi accertamenti, La Motta aveva una relazione extraconiugale con la prima vittima, Carmelina Marino, 48 anni, trovata assassinata dentro la sua auto, una Suzuki Ignis, sul lungomare Pantano. Si indaga invece sulla dinamica della morte di Santa Castorina, 50 anni, ferita mortalmente, in via Roma, dopo essere scesa dalla sua vettura, una Fiat Panda.

Gli investigatori ritengono probabile che si sia tolto la vita con la stessa arma con cui ha ucciso le due donne. Si sta «cercando di capire il movente», anche se, «al 90%, viste dinamica, luoghi e tempi» sembra avere un’unica dinamica, ha spiegato il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro.

Il suicidio davanti ai Carabinieri

La Motta si era presentato, a mezzogiorno, all’esterno della caserma dei carabinieri di Riposto, armato di pistola, dicendo «mi voglio costituire». I militari, «tenendolo sotto tiro, hanno cercato di convincerlo» a lasciare l’arma e a «non fare alcun tipo di gesto insensato, ma, purtroppo, è stato vano perché l’uomo si è puntato la pistola alla testa e ha fatto fuoco», ha spiegato il tenente colonnello Claudio Papagno, parlando con i giornalisti davanti alla caserma di Riposto. Le due vittime, ricostruisce l’ufficiale, sono state uccise, tra le 08.30 e le 10 di stamattina, «con un colpo di pistola al volto».

Interrogato un testimone dell’omicidio delle due donne

L’ufficiale dei carabinieri ha rivelato che si stanno «sentendo diverse persone presenti sui luoghi dei delitti» che «stanno rilasciando dichiarazioni certamente utili». In particolare i carabinieri stanno interrogando una persona la cui posizione è al vaglio della Procura. Secondo quanto si è appreso avrebbe assistito al primo delitto, quello di Carmelina Marino. Gli investigatori stanno cercando di accertare i motivi della sua presenza: se sia stato un testimone involontario o un complice del 63enne. Secondo quanto emerso l’uomo probabilmente non era presente a ferimento mortale dell’altro agguato.

 

 

11 Febbraio 2023
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