Aifa ridimensiona l’allarme sulla carenza dei farmaci

Aifa ridimensiona le preoccupazioni sulla carenza dei farmaci: «Non esiste alcun allarme reale». Lo ha detto Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana per il farmaco. «Dei 3.197 farmaci inclusi nell’elenco – ha spiegato – la maggior parte non ha produzione. Ma quasi tutti hanno un equivalente o una alternativa terapeutica. Ci tengo a dire che si tratta forse di una comunicazione non perfetta e che ci vuole un dialogo importante tra medici, farmacisti, associazioni di categoria. E sul sito che si aggiorna, si vede scritto che di questi 3.197, sono 300 i mancanti perchè sono di importazione e solo 30 sono davvero essenziali perchè non trovano un corrispettivo prodotto da una industria italiana. Sono farmaci che vengono usati in sala operatoria. Degli altri – antinfiammatori, cortisonici, miorilassanti e antibiotici – abbiamo sempre valide alternative. Con la pandemia – ha aggiunto – abbiamo delocalizzato molta produzione. Ecco, sarà comunque opportuno confrontarsi con questa esigenza».

Aifa ridimensiona l’allerta

Palù ha poi ricordato che «Aifa cura un tavolo tecnico delle indisponibilità con i referenti istituzionali e rappresentanti delle categorie, e come è stato già fatto in passato, è stato attivato per mettere a punto eventuali carenze. Il tavolo è sempre attivo». Il ministro Schillaci, ha aggiunto Palù, «ha fatto benissimo a fare le verifiche: le persone vanno in farmacia e non trovano i farmaci a cui erano abituate e non sono istruite perchè il medico prescrive i vecchi farmaci. Credo che quello che ne uscirà da questo, sarà una maggiore informazione». L’Italia, ha tenuto a precisare in conclusione il presidente di Aifa, «è un passo avanti alle altre nazioni europee, soprattutto per quanto riguarda la regolazione e la carenza dei farmaci, c’è un’alta professionalità tra i dirigenti».