caro benzina
8:03 am, 1 Gennaio 23 calendario

Il Governo Meloni toglie lo sconto Draghi: su le accise, sulla benzina raffiche di aumenti

Di: Redazione Metronews
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I carburanti tornano a prezzo pieno come deciso dal Governo Meloni.

A marzo infatti il governo Draghi aveva tagliato le accise a seguito dei rincari seguiti allo scoppio della guerra in Ucraina e delle sanzioni alla Russia. A fine novembre il governo Meloni ha invece ridotto il taglio da 30,5 cent/litro a 18,3 cent/litro. Dal 1 gennaio dunque sono state ripristinate le accise per intero.

Giorgia Meloni

L’aumento è doppio: il 2022 si è chiuso con un rialzo dei listini prezzi, il 2023 si apre con l’aumento delle accise su benzina, gasolio e Gpl, tornate al livello “normale” del 21 marzo 2022. Anche le quotazioni dei prodotti raffinati hanno chiuso l’anno con un aumento, il terzo consecutivo. Lo rileva Staffetta Quotidiana. Nell’ultimo giorno dell’anno si sono registrate le seguenti variazioni dei prezzi consigliati dei maggiori marchi: per Eni, Q8 e Tamoil +2 cent/litro sulla benzina e +1 cent/litro sul gasolio. Ieri, primo gennaio, è arrivato l’aumento delle accise: +15 cent/litro su benzina e gasolio, +2,8 cent/litro sul Gpl. Un rialzo cui va aggiunta l’Iva e che quindi ha un impatto sui prezzi alla pompa di 18,3 cent/litro su benzina e gasolio e di 4,3 cent/litro sul Gpl. Complessivamente, dunque, i prezzi di benzina e gasolio sono saliti di circa 20 centesimi al litro rispetto al 30 dicembre.


L’accisa sulla benzina sale da 578,4 a 728,4 euro per mille litri (72,8 cent/litro), quella sul gasolio da 467,4 a 617,4 euro per mille litri (61,7 cent/litro), quella sul Gpl da 216,67 a 266,77 euro per mille chili (cioè da 119,17 a 147,27 euro per mille litri).
Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,732 euro/litro (+106 millesimi, compagnie 1,730, pompe bianche 1,738), diesel a 1,794 euro/litro (+102, compagnie 1,791, pompe bianche 1,803). Benzina servito a 1,891 euro/litro (+117, compagnie 1,918, pompe bianche 1,820), diesel a 1,953 euro/litro (+114, compagnie 1,979, pompe bianche 1,884). Gpl servito a 0,780 euro/litro (+15, compagnie 0,790, pompe bianche 0,767), metano servito a 2,349 euro/kg (+11, compagnie 2,362, pompe bianche 2,337), Gnl 2,341 euro/kg (+113, compagnie 2,374 euro/kg, pompe bianche 2,317 euro/kg).

Carburanti: aumenti e proteste

Il 2023 si apre all’insegna dei rincari nel comparto dei trasporti, denuncia Assoutenti, che ricorda come a partire dall’1 gennaio gli italiani siano chiamati a fare i conti con gli aumenti dei listini di benzina e gasolio causati dall’addio al taglio delle accise, con gli incrementi dei pedaggi autostradali e, in molte città, con i rincari dei biglietti dei bus cittadini.
Andando nel dettaglio, Assoutenti stima un aggravio di spesa in media pari a +366 euro annui a famiglia come effetto dell’eliminazione del taglio alle accise che gravano sui carburanti, che avevano portato ad una riduzione dei prezzi, considerando anche l’Iva, di 30,5 centesimi di euro, poi ridotto a 18,3 centesimi. Indipendentemente dall’andamento dei listini alla pompa nel corso del 2023, la maggiore spesa solo per il rialzo delle accise sarà quindi pari, ipotizzando due pieni a famiglia al mese, a 366 euro annui.
C’è poi la questione pedaggi autostradali, che come noto sulla rete Aspi sono aumentati del 2% dall’1 gennaio, con un ulteriore rincaro dell’1,34% a partire da luglio 2023. In base alle elaborazioni di Assoutenti, per andare da Roma (sud) a Milano (ovest) il pedaggio sale dai 46,5 euro del 2022 agli attuali 47,3 euro, per poi raggiungere 48 euro a luglio, con un aumento di 1,5 euro. Da Napoli (nord) a Milano si spendevano lo scorso anno 58,6 euro: ora servono 59,7 euro (60,5 euro a luglio, +1,9 euro). Per le tratta Bologna-Taranto la spesa sale da 55,1 euro a 56,1 euro del 2023 (56,9 euro da luglio, +1,8 euro).

“Il Governo non può ignorare l’aumento, scattato oggi 1 gennaio, del costo del carburante. È necessario intervenire subito con un decreto legge che continui a tenere bloccate le accise. Diversamente si rischia una brusca frenata dei consumi che avrà inevitabili ricadute sulla crescita e l’occupazione. Al premier Meloni chiediamo un atto di responsabilità”. Ad affermarlo in una nota è il segretario nazionale della Confederazione Selp, Giovanni Centrella.

“Ecco il primo regalo dell’anno della Meloni: lo stop allo sconto sulle accise. Camionisti, lavoratori, cittadini ringraziate la Presidente che doveva aiutare gli italiani”. Lo scrive su Twitter Raffaella Paita, Presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato.

1 Gennaio 2023 ( modificato il 3 Gennaio 2023 | 18:22 )
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