5:53 pm, 26 Settembre 22 calendario

Parlano le vittime dell’infettivologo: «Mi diceva: sei la mia schiava»

Di: Redazione Metronews
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«Mi ha costretto a un rapporto sessuale, mi diceva: sei la mia schiava». Sono le parole pronunciate durante l’incidente probatorio al settimo piano del Palazzo di giustizia di Milano davanti al giudice Giulio Fanales,  di una delle sei vittime di Marco D’Annunzio, 43 anni, dirigente medico in un centro di viale Jenner nel giugno scorso finito agli arresti domiciliari: l’accusa è quella di aver approfittato delle giovani pazienti con la scusa di alcune visite ginecologiche che, in quanto infettivologo, non avrebbe neanche potuto effettuare.
Gli episodi vanno dal 10 agosto 2021 al 26 febbraio scorso e hanno una serie di elementi in comune: visite nelle parti intime senza alcuna necessità di farle, domande esplicite rivolte alle pazienti senza alcuna attinenza a questioni mediche, l’insistenza nell’ottenere il numero di cellulare per inviare messaggi whatsapp espliciti. Le testimonianze delle giovani, convergono nelle ricostruzioni delle modalità di approccio e in una serie di atteggiamenti via via più espliciti.

L’infettivologo che faceva visite ginecologiche

«Ho chiuso gli occhi, desideravo che finisse alla svelta» le parole di un’altra giovane paziente. D’Annunzio – che avrebbe manifestato condotte «spiccatamente aggressive e prevaricatrici, sia fisiche che psicologiche» – per il giudice che ha firmato l’ordine di custodia si sarebbe fatto forte del suo ruolo di sanitario in pubblico servizio secondo uno «schema d’azione rappresentato dallo sfruttamento di una situazione di particolare vulnerabilità delle pazienti», uno schema che evidenzia «la particolare gravità e crudeltà delle condotte, subdole e ricattatorie».

26 Settembre 2022
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