Lucio Dalla
10:04 am, 22 Settembre 22 calendario
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Il mondo di Lucio Dalla in mostra all’Ara Pacis

Di: Redazione Metronews
Lucio Dalla
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Lucio Dalla con la sua vecchia Jaguar corre lungo le strade sconnesse che salgono verso l’Etna. Guida con gli occhiali da sole anche di notte con allegro nervosismo. Non guida come un buon pilota ma guida come un ottimo navigatore di mari. E di vita. Così lo ricorda un brandello di giornale conservato gelosamente e ora in mostra nello spazio espositivo dell’Ara Pacis a Roma. La mostra-evento a lui dedicata, in occasione dell’80° anniversario della nascita,  partita da Bologna, farà tappa a Roma sino al 6 gennaio (a cura di Alessandro Nicosia, prodotta da Roma Culture, organizzata da COR, patrocinata dalla Rai con la partecipazione di Archivio Luce Cinecittà), per poi spostarsi a Napoli, Pesaro, Milano e poi in giro per il mondo. 

Lucio Dalla – Anche se il tempo passa

Il titolo recita  “Lucio Dalla – Anche se il tempo passa” e  tutta l’esposizione è un sorriso e una risata al tempo che, più che passare, vola. Come Dalla sapeva bene: «Ero un bambino prodigio. A 3 anni cantavo, ballavo, facevo giochi di prestigio. Ero un comico fondamentale per la compagnia Primavera d’Arte. Poi a 13 anni ho smesso per motivi evidenti: non ero più né bambino né prodigio».

In 10 anni tutto era cambiato della sua vita. E non era che un inizio di vortici, cambiamenti, capovolte, rivelazioni nella corsa di uno che la vita d’artista l’ha assaggiata, azzannata, gustata. Eclettico da subito, attore, musicista, autore, regista teatrale. E tutto il resto, il suo amore per lo sport, i suoi sparsi interessi, la sua appassionata esplorazione di stili, la vocazione allo sperimentalismo. 

Roma la sua musa

In mostra non manca nulla di tutto questo e sarà impossibile per chi andrà a curiosare non godersela galoppando dagli anni Cinquanta al nuovo secolo e sino a un passo dalla sua morte. Il tutto strizzando l’occhio all’immagine della Città Eterna che compare in ogni dove. Perché Roma è la città che gli ispirò canzoni scritte nella “notte dei miracoli”,  la città in cui Dalla visse sino alla metà degli Ottanta. Quartiere Trastevere, Vicolo del Buco 7, dove oggi campeggia una targa con una strofa de “La sera dei miracoli”… Fate attenzione, dunque!

Carlo Verdone e Borotalco

«Mi stupisco sempre più del rapporto che c’è tra me e Roma. Una città  unica al mondo, un palcoscenico straordinario che unisce tutte le classi sociali, in cui non c’è contrasto, c’è voglia di stare insieme» disse una volta, magari inseguendo un sogno. Ma, del resto, Roma fu anche per lui la città di indimenticabili incontri. Come quelli con Federico Fellini, Andy Warhol (con cui gli capitò di giocare a flipper al Notegen), Carlo Verdone che, in occasione dell’apertura della mostra, lo ha ricordato dicendo: «Il mio rapporto con lui è cominciato col mio film più importante Borotalco che doveva rappresentare gli anni Ottanta. Anni colorati, un rinascimento dopo il periodo buio dei Settanta. Quando entrai nella sua casa a Trastevere, perplesso del fatto che un bolognese potesse amare la Roma trasteverina, mi chiese cosa doveva fare. E io gli dissi che il film era un omaggio a lui. Ma quando uscì il film e il nome di Dalla era sul manifesto più grande del mio lui si arrabbiò, poi a una prima bolognese (che lui vide seduto per terra) si commosse. E l’indomani mattina mi ringraziò. Da allora siamo rimasti sempre amici e lo ricorderò sempre come una persona che amava gli altri e amava condividere tutto con gli amici. Non ho mai visto una persona più generosa di lui».

La generosità di Lucio

In mostra tutta questa generosità è presente. Generosità nel dare e nel darsi. Generosità di cui parlano le  oltre dieci sezioni che documentano l’infanzia. Gli inizi, la maturità, la sua musica, il suo cinema, la sua televisione, il suo clarinetto, i suoi abiti più importanti. Insomma l’universo Dalla, attraverso oggetti, documenti, foto, copertine di dischi, locandine di film, schizzi su fogli, abiti di scena e poi cappelli e berretti in abbondanza. E decine di testimonianze di oltre 200 persone con cui ha avuto rapporti professionali e non solo. 

Un vero e proprio universo colorato per un uomo, appunto, generoso per cui  “La musica è una pioggia che cade dal cielo, tutti possono cantare, non esistono gli stonati, fidatevi! C’è una persona un po’ zoppa, c’è una persona indecisa, ma quando il cuore palpita, pompa, tutti possono cantare”. 

22 Settembre 2022
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