Ferzan Ozpetek e la sua Venetika-Kasia Smutniak al MAXXI
![Ferzan Ozpetek](https://metronews.it/wp-content/uploads/2022/03/Schermata-2022-03-24-alle-10.33.00.png)
Una scatola magica che racchiude la Venezia visionaria di Ferzan Ozpetek. Immagini sinuose, dai colori tenui, filtrate come in un sogno dalla lente liquida dell’acqua, del mare che la avvolge. È Venetika, omaggio alla città lagunare del regista: una videoinstallazione che ha per protagonista una meravigliosa Kasia Smutniak, eterna e misteriosa come la città che incarna. Il progetto, a cura di Giovanna Zabotti, prodotto da Faros Film e Fondaco, main partner Bulgari, è stato ideato nel 2019 per la 58.ma Biennale d’Arte di Venezia e ora arriva a Roma al MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Appuntamento dal 29 marzo al 30 aprile 2022.
Ferzan Ozpetek a proposito di Venetika
«Venezia è una donna immersa nell’acqua (Kasia Smutniak). La superficie mobile – spiega Ferzan Ozpetek – liquida e opaca del mare sembra farle da schermo. E sul suo volto e sul suo corpo passano le immagini, filtrate dall’acqua, dei Materiali in cui si è concretizzata la Città. Quando il liquido si è fatto solido ed è divenuto improvvisamente marmo, legno, corda e metallo. Tutte le immagini della città passano su di Lei, bellissima ed eterna, sdraiata sotto l’acqua. Perché lei da tutto è posseduta e tutto però nello stesso tempo possiede. Perché questa donna non è né la Sirena che nell’acqua vive, né Ofelia che nell’acqua muore. È la Città stessa. Che si auto rigenera continuamente nutrendosi delle proprie immagini. Che si riflettono su di lei proprio nel momento in cui è lei stessa a generarle, protetta da un’acqua che è quasi liquido amniotico».
I visitatori troveranno in piazza Alighiero Boetti un singolare scrigno. Un cubo rosso di 7 metri per 7 dalle pareti specchianti che da un lato richiamano la tradizione degli “specchieri veneziani”. E dall’altro riflettono l’ambiente circostante immergendosi in esso.
L’expò
All’esplosione di colore dell’esterno fa da contrappunto il buio e l’atmosfera rarefatta dell’interno. Qui il pubblico segue un percorso che, come in un gioco di scatole cinesi, si snoda attorno a una “stanza” centrale dedicata alla prioiezione del cortometraggio, vero cuore dell’installazione. A terra le doghe di legno rimandano ai pontili tipici di Venezia. E sulle pareti immagini in grande formato tratte dal film accompagnano il visitatore. Il percorso si conclude con il Corto, un film di 5 minuti racchiuso come un tesoro nell’area più interna.
Il visitatore, sospeso sopra un pontile, è avvolto dalla proiezione su 3 pareti, che si riflette a terra su una vasca d’acqua, creando una sensazione coinvolgente e immersiva. Tutto intorno si percepisce il profumo della laguna, mentre si diffondono la musica e la voce di Sezen Aksu.
Dice Giovanna Melandri: «Ogni volta che descrivo una città, dico qualcosa di Venezia. Così Marco Polo a Kublai Kan ne Le Città Invisibili di Italo Calvino, evocando la magia di Venezia. Ecco, questa magia prende forma nel lavoro di Ferzan Ozpetek, bellissimo e poetico, coinvolgente, immersivo, ineffabile. Venetika porta a Roma un po’ di questo incanto, creando un legame ideale tra le due città, eterne e meravigliose. Questo lavoro, inoltre, rispecchia quel dialogo tra i saperi che è nel DNA del MAXXI e rafforza ancora la collaborazione con Bulgari con cui condividiamo l’amore per la sperimentazione, l’innovazione e il sostegno alla creatività».
E la curatrice, Giovanna Zabotti, commenta: «Venezia crocevia di popoli, Venezia multiculturale, Venezia porta da e verso il mondo. La mia era una sfida: trovare qualcuno che rappresentasse gli incroci delle “multi culture”, che fosse il più umano possibile e che, al contempo, fosse in grado di rendere la Città. Mi è stato proposto Ferzan Ozpetek , e in effetti lui è tutto questo: umano, visionario, multiculturale. L’artista si è immerso nella città, è diventato parte di essa, ha scelto di viverla con occhi diversi e ne ha fatto un ritratto unico: Kasia Smutniak in apnea, ripresa tra le proiezioni delle più famose rappresentazioni pittoriche della Città, dei suoi inconfondibili scorci».
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