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2:47 pm, 15 Marzo 22 calendario
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Risalgono i casi di covid dalla Ue alla Cina

Di: Redazione Metronews
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Dopo quasi due mesi di discesa ininterrotta, da più di due settimane la curva di casi di covid in Italia ha ripreso a puntare verso l’alto, con una crescita che la scorsa settimana ha superato il 30%. Una situazione delicata, da valutare giorno per giorno, che deve far riflettere su un eccessivo allentamento delle misure. Ne è convinto il virologo Giovanni Maga, direttore del laboratorio di Virologia Molecolare presso l’Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Pavia, che fa il punto della situazione. «I dati sono chiari, indicano una ripresa dei contagi – spiega – che al momento non ha un riflesso importante su ricoveri e terapie intensive. Sappiamo però che l’impatto sulle ospedalizzazioni in genere si vede dopo 15-20 giorni, e già ieri abbiamo visto un primo aumento dei ricoveri ordinari. Possiamo aspettarci una crescita nei prossimi giorni anche dei ricoverati». Fortunatamente, fa notare Maga, «la situazione da quel punto di vista è sufficientemente sotto controllo, gli ospedali partono da numeri relativamente bassi è c’è margine prima che vadano in sofferenza. Ma bisogna stare allerta, sostiene il virologo, senza cedere alle sirene dell’è tutto finito che suonano da mesi. “È un clima che si è creato – sottolinea Maga – in cui con l’annuncio dell’imminente stop allo stato di emergenza è passato il messaggio del liberi tutti, via tutte le restrizioni. Fine emergenza uguale fine pandemia. Purtroppo non è così, come vediamo in questi giorni. Se ci mettiamo anche un virus contagiosissimo, con Omicron e la sua sottovariante Omicron 2 che sembra ancora più contagiosa, e il fatto che è ancora inverno, il rischio è che il virus risalga approfittando delle condizioni favorevoli, sia ambientali che, diciamo così, sociali». Per questo Maga invita alla prudenza anche dopo il 31 marzo: «Serve cautela, non è il momento di mollare la presa, almeno fino a fine aprile. Ci sono precauzioni come le mascherine al chiuso e soprattutto il vaccino che non vanno abbandonate».

Ripresa dei contagi in tutta la Ue

Ma la ripresa dei contagi di Covid-19 sta avvenendo in tutta Europa: in 11 Paesi si rileva già una crescita dell’incidenza e in 21 si prevede un aumento imminente: è quanto indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “M.Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

“L’analisi delle differenze settimanali dei dati dell’incidenza dei positivi al virus SarsCov2 negli Stati dell’Europa rivela la ripresa del contagio”, osserva l’esperto. “L’incidenza è già in crescita in undici Stati, otto dei quali – prosegue – formano un cluster di Stati confinanti” che comprende anche l’Italia; si tratta di Austria, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Lussemburgo, Portogallo, Slovenia, Svizzera.

In Cina 37 milioni di persone in lockdown

Sono 37 milioni le persone sottoposte a lockdown in Cina, dopo il picco di contagi da Covid-19, ai massimi degli ultimi due anni, su cui pesa la diffusione della variante Omicron.
Secondo l’ultimo aggiornamento della Commissione Nazionale per la Sanità cinese, i nuovi contagi di trasmissione locale sono 5.154 (dei quali 1.647 asintomatici) la maggiore parte dei quali (oltre quattromila) riscontrati nella provincia nord-orientale del Jilin – che confina con la Corea del Nord – dove vivono circa 24 milioni di persone, da ieri sottoposte a lockdown.  Complessivamente, dall’1 al 14 marzo, la Cina ha registrato circa quindicimila casi di contagio da Covid-19 in 28 tra province e regioni. Pur rimanendo su cifre basse rispetto ai contagi registrati altrove, la Cina ha messo in atto una rigida politica di contenimento del virus.
Ieri le autorità di Shenzhen hanno imposto il lockdown alla città, hub tecnologico nel sud-est della Cina, con misure che sono andate a colpire anche i grandi nomi della tecnologia, come Huawei e Oppo, mentre oggi è Lanfang, con oltre quattro milioni di abitanti a sud-est di Pechino, ad aggiungersi all’elenco delle città che hanno imposto le sanzioni più rigide ai loro abitanti. Scongiurato invece per il momento, il rischio di un lockdown a Shanghai. A livello nazionale, la situazione è «grave e complessa», ha dichiarato il portavoce della Commissione, Mi Feng, e pur esprimendo fiducia sui sistemi messi in atto a livello locale, ha aggiunto che sono «sempre più difficili la prevenzione e il controllo». A preoccupare è anche la diffusione della sotto-variante Ba.2 della Omicron, diffusa nel Jilin: la Ba.2 è più difficile da identificare e a più alta trasmissibilità della Ba.1 (la variante Omicron) secondo i primi studi compiuti in Gran Bretagna e Danimarca, anche se alcuni studi non ritengono probabile un numero più elevato di ricoveri ospedalieri o di decessi provocati dalla sotto-variante.

 

15 Marzo 2022
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