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1:13 pm, 16 Febbraio 22 calendario

Il vino si salva: pericoloso solo l’abuso

Di: Redazione Metronews
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Il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti alla strategia anti cancro in cui viene inserita una differenziazione, nelle etichette sul vino, tra il consumo e l’abuso. In particolare viene aggiunta la definizione di consumo «nocivo» e non moderato.

Il vino, il consumo e l’abuso

“È stata riconosciuta più appropriata la linea dell’approccio moderato. Auspichiamo che ora si possa continuare a lavorare insieme per la lotta contro il cancro senza demonizzare il consumo consapevole di vino e delle altre bevande alcoliche”, è il primo commento delle organizzazioni della filiera vitivinicola italiana – Alleanza delle Cooperative Italiane – agroalimentare, Assoenologi, Confagricoltura, CIA- Agricoltori Italiani, Copagri, Federvini, Federdoc, Unione Italiana Vini – dopo l’esito del voto in plenaria del Rapporto della Commissione speciale del Parlamento europeo per la lotta contro il cancro (Beca) sul rafforzamento delle strategie dell’Europa nel combattere la malattia.

Le Organizzazioni ricordano che il Rapporto Beca, “pur contenendo elementi importanti nella strategia di lotta al cancro e di accesso alle cure, aveva un approccio antiscientifico in relazione al consumo di alcol, non distinguendo tra uso moderato e abuso. Seguendo tale approccio, si sarebbe unicamente penalizzato pesantemente un intero settore economico che rappresenta invece un’eccellenza per qualità della produzione, storia, cultura, ed è volano di sviluppo di turismo e occupazione”.
“La relazione Beca eliminava la parola nocivo prima del consumo di alcol, termine che esisteva nella relazione della Commissione; proponeva l’inserimento in etichetta di pesanti health warnings e chiedeva il divieto di sponsorizzazione totale dell’alcol in relazione alle attività sportive”.

“Accogliamo con soddisfazione il reinserimento del concetto di pericolosità dell’abuso di alcol e non dell’uso di alcol in sé: la misura in cui il vino e le altre bevande alcoliche possono costituire un fattore di rischio dipende in modo significativo non solo dalla modalità, dalla quantità e dalla qualità del prodotto consumato, ma anche dalla predisposizione genetica e dal modello dietetico in cui vengono consumate le bevande alcoliche”.
“Il consumo moderato di vino è sempre stato un fattore caratterizzante della Dieta Mediterranea, che nel 2010 è stata riconosciuta dall’Unesco Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Bene anche che si siano evitati gli health warnings in etichetta, poiché è senz’altro più efficace e opportuno promuovere il bere responsabile piuttosto che instillare concetti di paura per dissuadere i consumatori dal consumo tout court. La filiera del vino italiano ringrazia i parlamentari che hanno recepito le preoccupazioni del settore vitivinicolo e lavorato con convinzione alla stesura e alla presentazione degli emendamenti poi votati in aula”.

Dal Parlamento Ue è arrivata la risposta giusta per tutelare la salute dei cittadini senza demonizzare settori fondamentali per l’economia e la tradizione del Made in Italy, come il vino, riconoscendo che esiste un consumo moderato e responsabile delle bevande alcoliche e che è l’abuso, invece, a essere nocivo e pericoloso. Così Cia-Agricoltori Italiani, in merito al voto in plenaria oggi a Strasburgo sul Cancer Plan, ringraziando gli europarlamentari per il grande lavoro fatto sugli emendamenti poi votati in aula.
“Sosteniamo e condividiamo gli sforzi della Commissione nella lotta al cancro – spiega il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino – che rappresentano un passo avanti importante per il futuro della salute dei cittadini europei. Ma questi sforzi devono tenere conto delle eccellenze agroalimentari, come il vino ma anche la carne, che da sempre fanno parte dello stile di vita europeo e che caratterizzano la Dieta Mediterranea”.

«Dall’Europarlamento arriva una buona notizia per l’Italia e il settore vinicolo. E’ fondamentale definire una strategia comune per prevenire e lottare contro i tumori, ma è giusto distinguere tra uso e abuso». Così Carlo Calenda in un tweet.

16 Febbraio 2022
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