Ucraina
5:17 pm, 1 Dicembre 21 calendario

Tensione in Ucraina, Putin minaccia, la Nato risponde

Di: Osvaldo Baldacci
condividi

La tensione in Ucraina sale a livelli altissimi. Il 1 dicembre si festeggiano i trent’anni dal referendum sull’indipendenza, ma è anche una data che il presidente ucraino aveva indicato come giorno in cui i russi avrebbero promosso un colpo di Stato, oppure avviato un’invasione. Non si è arrivati a tanto ma certamente gli scontri diplomatici sanno più di conflitto che di festa, e uno dei timori è che un qualsiasi piccolo incidente o errore possa far precipitare la situazione.

Tensione in Ucraina, le minacce di Putin

Il Presidente russo Vladimir Putin ha ribadito che la Russia sarà costretta a intervenire se la Nato supererà le sue linee rosse sull’Ucraina. Mosca considererà il dispiegamento di capacità missilistiche offensive in Ucraina come passo in grado di innescare una reazione. “La Russia è preoccupata da esercitazioni militari su larga scala vicino ai suoi confini, come le recenti manovre nel Mar Nero in cui bombardieri strategici hanno volato a soli 20 chilometri dal nostro confine, armati da armi di precisione e potenzialmente anche armi nucleari”, ha affermato il Presidente russo, Vladimir Putin, denunciando che eventi di questo tipo “pongono una minaccia” per Mosca. “Non si tratta di spostare o meno forze militari, né provocare una guerra o non provocarla, ma di stabilire relazioni basate sulla creazione di uno sviluppo più sostenibile e giusto e di considerazioni di interessi di sicurezza di tutti gli attori sulla scena internazionale”.

Putin chiede l’avvio di negoziati per definire “garanzie vincolanti” per fermare l’espansione della Nato a est. “I nostri diplomatici sono impegnati, come loro compito principale, a raccogliere garanzie affidabili e a lungo termine. Nel quadro del dialogo con gli Stati Uniti e dei loro alleati, insisteremo su accordi concreti che escludano qualsiasi espansione a est della Nato e il dispiegamento di armi che minaccino la Russia nelle vicinanze del territorio russo”, ha dichiarato in una cerimonia per la presentazione delle credenziali dei nuovi ambasciatori. “Proponiamo l’avvio di negoziati sulla questione”, ha aggiunto. “La Russia ha bisogno proprio di garanzie vincolanti perché i Paesi occidentali non le hanno date in seguito ai loro precedenti impegni verbali”, ha quindi concluso Putin.

La preoccupazione di Usa e Nato

La tensione in Ucraina resta alta e al centro dell’interesse delle diplomazie occidentali. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha detto che gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati dalle prove che la Russia ha studiato piani per azioni aggressive contro l’Ucraina; tra i piani delineati da Mosca, secondo il capo della diplomazia Usa, iniziative per destabilizzare l’Ucraina dall’interno, come anche operazioni militari di vasta scala. «Nelle ultime settimane, la Russia ha intensificato la pianificazione di potenziali azioni militari in Ucraina, incluso il posizionamento di decine di migliaia di ulteriori forze di combattimento vicino al confine ucraino», ha detto Blinken ai giornalisti dopo una riunione dei ministri degli esteri della Nato a Riga.

I ministri degli Esteri della Nato, riuniti a Riga, sono concordi nel lanciare un avvertimento alla Russia: pagherà un «prezzo elevato» per possibili azioni aggressive contro i suoi vicini. Lo ha dichiarato – il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in una conferenza stampa dopo la riunione ministeriale a cui hanno partecipato anche rappresentanti della Georgia e dell’Ucraina. «Abbiamo discusso delle continue azioni aggressive e destabilizzanti della Russia contro i suoi vicini. I ministri hanno affermato chiaramente: qualsiasi aggressione in futuro costerà alla Russia un prezzo elevato, nonché gravi conseguenze politiche ed economiche», ha affermato Stoltenberg, invitando anche a «essere vigili ed evitare l’escalation». Stoltenberg ha sottolineato che l’Alleanza di per sé non impone sanzioni contro i Paesi, ma «può essere una piattaforma su cui gli alleati possono discutere sanzioni economiche e altre misure». In precedenza, il segretario generale della Nato aveva dichiarato che nella riunione di Riga si era discusso anche della possibile introduzione di nuove sanzioni contro la Russia in caso di deterioramento della situazione con l’Ucraina.

L’Ucraina chiede aiuto e vuole trattare

L’Ucraina chiede l’aiuto della Nato per contenere la minaccia russa con segnali politici forti, la messa a punto di sanzioni economiche e altro sostegno militare. “Se agiamo in modo coordinato saremo in grado di esercitare deterrenza su Putin e di demotivarlo dal scegliere lo scenario peggiore, che è l’operazione militare”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, in un intervento alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato a Riga. Kuleba aveva denunciato il dislocamento di 115mila soldati russi alla frontiera che hanno contribuito ad innalzare la tensione in Ucraina.

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha anticipato che a Stoccolma, nel colloquio con Serghei Lavrov, dirà all’omologo russo che Mosca deve diminuire la sua presenza militare al confine con l’Ucraina, dove nelle ultime settimana ha ammassato truppe.

Parlando in conferenza stampa da Riga, dopo la riunione dei ministri degli Esteri della Nato, Blinken ha comunque garantito che c’è un «percorso diplomatico» instradato con Mosca: «Non stiamo sicuramente cercando il conflitto», ha aggiunto.

 

1 Dicembre 2021
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo