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12:02 am, 1 Dicembre 21 calendario

Il Covid mette in crisi anche la lotta contro l’Aids

Di: Redazione Metronews
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Il Covid sta compromettendo anche i progressi compiuti nella lotta all’Aids. A dirlo un rapporto congiunto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e dell’Ufficio europeo dell’Oms, che mostra un calo del 24% nel tasso di nuove diagnosi di Hiv tra il 2019 e il 2020. Un crollo di circa un quarto, dunque, «dovuto in gran parte alla riduzione dei test» effettuati “nel 2020, a causa delle restrizioni anti Covid e dell’interruzione dei servizi” sanitari.

Aids, situazione preoccupante

Ecdc e Oms lanciano dunque un allarme, nella giornata mondiale contro l’Aids: «La situazione è preoccupante – avvertono gli esperti – Considerando che nell’ultimo decennio sono aumentate le nuove infezioni da Hiv nella regione europea dell’Oms», il trend rilevato nel periodo pandemico «suggerisce che il numero di persone con infezione non diagnosticata sia di nuovo in aumento».

Nonostante questo problema di sottodiagnosi e sottosegnalazione nel 2020, in 46 dei 53 Paesi della regione europea dell’Oms sono stati registrati 104.765 nuovi casi di Hiv. La trasmissione sessuale tra maschi risulta la via di contagio più comune, mentre la trasmissione eterosessuale e l’uso di droghe per iniezione sono state le modalità di infezione più diffuse nella parte orientale della regione europea.

I dati preliminari dell’Ecdc mostrano che Covid-19 ha frenato la battaglia contro l’Hiv e l’Aids impattando su diversi servizi: dalla prevenzione alla fornitura di terapie Prep (profilassi pre-esposizione), dai test diagnostici eseguiti in ambito clinico e in comunità ai programmi di trattamento e assistenza.
Alcuni gruppi di popolazione importanti, inclusi bambini e maschi, non sono stati sufficientemente raggiunti dai test Hiv, dalle attività di prevenzione e dai servizi di assistenza. Disuguaglianze ulteriormente aggravate dalle difficoltà causate dalla pandemia, proseguono gli autori del report, che esortano i Paesi a “concentrarsi su servizi di prevenzione e test di facile accesso, con l’obiettivo di raggiungere le fasce di popolazioni chiave: notifiche assistite” di diagnosi “al partner” delle persone contagiate, “terapie Prep, test effettuati da personale ‘laicò”, non sanitario, opportunamente “formato, e autotest conformi alle linee guida dell’Ecdc e alle raccomandazioni Oms”.

1 Dicembre 2021 ( modificato il 30 Novembre 2021 | 17:13 )
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