report sotto accusa
1:54 pm, 2 Novembre 21 calendario

“Diffonde tesi No Vax”, interrogazione contro Report

Di: Redazione Metronews
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Report finisce sotto accusa. “Ieri sera su Report è andato in onda un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No Vax e No Green Pass; su questo chiediamo un chiarimento ai vertici Rai”. Lo annunciano in una nota parlamentari Pd membri della Commissione di Vigilanza Rai, a commento del servizio Non c’è due senza tre andato in onda lunedì sera su RaiTre all’interno della trasmissione. “Per questo – spiegano i parlamentari – abbiamo chiesto al Presidente e all’Amministratore Delegato della Rai, insieme al Direttore di RaiTre Franco Di Mare, se fossero a conoscenza dei contenuti del servizio summenzionato, se ne avessero avallato la diffusione, quali iniziativa intendono mettere in campo per ristabilire un livello corretto e veritiero di informazione sui vaccini anti Covid, sul lavoro del Comitato Tecnico Scientifico e sulle decisioni assunte dal Parlamento e dal Governo a tutela della salute pubblica dall’avvio dell’epidemia di Covid 19 e fino ad oggi”. Non solo: «Mi spiace ascoltare da Report la lagna qualunquista per cui il vaccino è il business delle case farmaceutiche, che per inciso hanno salvato il mondo. Mi spiace perché Report è la seguitissima trasmissione di un’azienda che dovrebbe esaltare il progresso scientifico e i suoi benefici anziché offrire argomenti agli scettici verso la bontà del vaccino, e perché è un po’ come se qualcuno dicesse che medici, infermieri e altri professionisti abbiano tratto profitto dalla pandemia grazie ai molti straordinari retribuiti nell’emergenza sanitaria scatenata dal Coronavirus», aggiunge Andrea Ruggieri, deputato FI in Vigilanza Rai.

“Diffonde tesi No Vax”

Sedicenti infermieri, irriconoscibili e coperti dall’anonimato come se si trattasse di pentiti di mafia – dicono  i parlamentari del Pd – che affermano di essersi infettati per responsabilità delle aziende farmaceutiche. Un sedicente collaboratore del Comitato Tecnico Scientifico, anch’egli irriconoscibile e anonimo, che denuncia la totale imperizia dell’organismo su cui poggiano le decisioni politiche a tutela della salute pubblica dall’inizio della pandemia. Dubbi sull’efficacia dei vaccini, perplessità sulla durata della copertura degli anticorpi, affermazioni del tutto campate in aria sulla ‘larga frequenza di effetti collateralì dopo la somministrazione del vaccino anti Covid, speculazioni dietrologiche sul grande business della terza dose detenuto da “multinazionali del farmaco” concentrate solo a accumulare enormi profitti con la perdita di efficacia della terza dose, dubbi sulla efficacia del Green Pass e della sua eventuale estensione“. Questo e molto altro – osservano i parlamentari Pd – è lo spettacolo a cui hanno assistito ieri sera i telespettatori italiani su Rai Tre. Perché con il servizio di Report Non c’è due senza tre firmato da Samuele Bonaccorsi e Lorenzo Vendemiale, è andato in onda un lungo compendio delle più gravi e irresponsabili tesi antivacciniste. Un episodio molto grave di disinformazione su una rete del servizio pubblico radiotelevisivo, tanto più discutibile perché avvenuto proprio mentre operatori sanitari, giornalisti ed esponenti delle istituzioni sono obiettivo di manifestazioni No Vax e No Green Pass, spesso violente, che si alimentano proprio delle falsità contenute e diffuse dal servizio di Report”.

«La tv pubblica dovrebbe sapere che la terza dose non è solo “il business delle case farmaceutiche”. La terza dose è prima di tutto l’arma più potente che abbiamo per proteggere le persone più fragili da un virus mortale. A voi questo pare servizio pubblico?», scrive su Twitter Marco Di Maio, vice-presidente del gruppo di Italia Viva alla Camera, a proposito dell’edizione di Report andata in onda ieri. «Le tesi come quelle sostenute dalla trasmissione Report sono pericolose: rischiano di complicare terribilmente la strada che ci separa dall’immunità di gregge», dichiara Raffaella Paita, deputata di Italia Viva, a proposito della trasmissione andata in onda ieri. «Alimentare certi argomenti, come “la terza dose è il business delle case farmaceutiche”, rischia di rappresentare un grave ostacolo rispetto al raggiungimento della percentuale di vaccinazioni necessarie per un ritorno più rapido possibile alla normalità. In un momento in cui si registra un calo nel ritmo delle somministrazioni, propalare questo tipo di tesi rappresenta una responsabilità grave perché mette a rischio il grande lavoro fatto fin qui sui vaccini», conclude.

“Mentre il nostro Paese combatte la sua battaglia contro il Covid e ancora oggi troppe persone si ammalano in modo serio perché non vaccinate, c’è chi sulla tv pubblica parla di terza dose come business delle case farmaceutiche. Eh no caro Ranucci questo è un affare che ci riguarda tutti, perché solo il vaccino è in grado di salvare vite e tutelarne altre. Ma evidentemente fa più business fare notizia anziché fare informazione corretta“, commenta il vicepresidente della Camera e presidente di Italia Viva Ettore Rosato.

Renzi: “Non fa servizio pubblico”

«In queste ore ricevo l’ennesimo attacco di Report. Per giudicare la trasmissione mi bastano le parole di Ranucci ieri: la terza dose è il business delle case farmaceutiche. Il vaccino non è un business, il vaccino è la salvezza dal Covid. Report non fa servizio pubblico, tutto qui». Lo scrive sui social Matteo Renzi.

Ranucci in difesa

“Noi non abbiamo fatto altro che raccontare quello che lo stesso manager della Pfizer ha detto ai propri investitori in un incontro riservato a marzo. Sono loro che a marzo, ancora prima che scadesse la prima dose, hanno parlato della possibilità di fare il business con la terza dose”, si difende Sigfrido Ranucci, conduttore di Report. Quanto a  Matteo Renzi, che ha sostenuto che “Report non fa servizio pubblico”, Ranucci ha detto che “sarebbe bene che vedessero tutta la puntata. Non so chi riporta le copie a Renzi, ma invece di estrapolare una frase se avesse visto tutto il servizio si sarebbe reso conto che l’ipotesi di fare il business con la terza dose lo dice lo stesso manager della Pfizer”. Ranucci ha concluso dicendo che “non vedo contenuti No Vax. Credo che i parlamentari non abbiano visto il servizio”. “Da Report un rigoroso, serio e documentato lavoro giornalistico d’inchiesta come richiede il miglior servizio pubblico. Nessuna tesi No Vax, nessun cedimento a teorie anti-scientifiche”, è la posizione del Sindacato dei Giornalisti Rai UsigRai.

2 Novembre 2021
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