Festa del Cinema di Roma
4:22 pm, 21 Ottobre 21 calendario
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Muccino: «All’inizio non volevo fare una serie tv»

Di: Orietta Cicchinelli
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ROMA – Oggi è il giorno di Gabriele Muccino alla Festa del cinema di Roma. «Non volevo fare una cosa televisiva, anche se ci sono cose altissime in tv, ma non potevo avere un regista che mi assomigliasse, che avesse il mio linguaggio che ormai elaborato e molto personale, perché non c’è. Non volevo cambiare linguaggio e renderlo convenzionale». Così il regista presenta l’anteprima della serie tv Sky “A casa tutti bene”. Con lui in sala anche parte del cast: Francesco Scianna, Simone Liberati e Silvia D’Amico. «Volevo fare un paio di episodi – continua Muccino  – ma mi sono affezionato alla creazione dei personaggi e dell’idea e ho fatto tutte le otto puntate. D’altronde il film aveva in finale così pessimistico che già mentre lo giravo pensavo all’idea di fare una serie, trovavo stimolante l’idea di raccontare la loro vita normale a casa, a Roma». La sigla della serie è di Lorenzo Jovanotti, alla terza collaborazione con Muccino dopo il successo delle precedenti, Baciami ancora e L’estate addosso. Reboot del suo omonimo film campione di incassi del 2018, sarà su Sky da dicembre.

La famiglia raccontata come un ring? «Un’idea che non si è aggiornata nella storia dell’umanità, credo e la famiglia non potrò smettere di raccontarla, in tutte le sue declinazioni, potrei andare avanti all’infinito. Se le famiglie – continua Muccino – avessero una possibilità di coesione e l’armonia fosse il comune denominatore, se questa fosse la regola, vivremmo in una società senza conflitti, sopraffazioni, guerre, avidità. Non ci sarebbe tutto quel cannibalismo degli uomini sugli uomini. L’aggressività e la violenza dell’essere umano è incomparabile a qualunque altra specie vivente, è alla base di quella che era la regola del villaggio che era tenuto insieme dalla donna mentre l’uomo cacciava».

L’eterno ritorno del sempre uguale

«Sono passati milioni di anni ma le dinamiche strutturali – spiega ancora il regista – che tengono insieme le famiglie sono le stesse. E la necessità dell’uomo di riscattarsi e di avere consenso e potere, ricchezza e vittoria, e non di essere un perdente, è ciò che ha definito la storia dell’uomo. E questo spiega perché ci sono state 5 crociate invece che una, due guerre mondiali invece che mezza perché non si impara mai un c….. L’uomo non impara nulla dagli errori, c’è una coazione a ripetere esemplare. La famiglia ha le disfunzioni della famiglia di Cechov che era un mio punto di riferimento quando ho scritto il film. Il dramma si consuma tra le pareti di casa, è la drammaturgia in senso assoluto. C’è un motivo se l’uomo ha bisogno di reinterpretare e di portare in scena l’Otello piuttosto che la Traviata. Tutto questo muove il dramma e muove l’arte».

Un cast corale per Muccino

Un grande cast corale interpreta i membri della numerosa famiglia, nei suoi due rami, al centro della storia. Laura Morante (LacciCiliegineRicordati di me) e Francesco Acquaroli (Fargo, Suburra – la serie, Alfredino – Una storia italiana) guidano il cast nei ruoli di Alba e Pietro Ristuccia, proprietari del ristorante San Pietro, a Roma, e genitori di Carlo, Sara e Paolo interpretati da Francesco Scianna (BaarìaLa mafia uccide solo d’estateLatin Lover), Silvia D’Amico (The PlaceHotel GagarinChristian) e Simone Liberati (PetraLa profezia dell’armadilloSuburra).
Euridice Axen (Gli InfedeliLoroIl Processo)è Elettra, ex moglie di Carlo, mentre l’esordiente Sveva Mariani interpreta Luna, la figlia della coppia, legata a Manuel, cuoco del San Pietro, interpretato da Francesco Martino (L’oro di ScampiaCatturandi – Nel nome del padre). Nei panni di Ginevra, compagna di Carlo, Laura Adriani (Tutta colpa di FreudNon c’è più religione). Antonio Folletto (Gomorra – La serie, Capri-Revolution, I bastardi di Pizzofalcone) è invece il compagno di Sara, Diego.
Quindi i Mariani: Paola Sotgiu (Suburra – la serie) interpreta Maria Mariani, sorella di Pietro e madre di Sandro e Riccardo Mariani, nei cui panni figurano Valerio Aprea (BorisFigliSmetto quando voglio) e Alessio Moneta (1992Baciami ancora). Emma Marrone (Gli anni più belli) interpreta la compagna di Riccardo, Luana. Mentre Milena Mancini (La terra dell’abbastanzaA mano disarmata) sarà Beatrice, la compagna di Sandro.
Nel cast anche il giovanissimo Federico Ielapi (Pinocchio, Quo vado?, Tutti per 1 – 1 per tutti). Maria Chiara Centorami (Come saltano i pesciUniversitari – Molto più che amici) e Mariana Falace (Gli anni più belliSi vive una volta sola).
 

La storia

La famiglia è il porto sicuro dove crescere e nel quale trovare rifugio. Ma può facilmente trasformarsi nel principale ostacolo alla felicità individuale.

Ci si strugge spesso nell’eterno e frequente dilemma se restare o lasciare. Rassegnarsi a ciò che ci rende infelici o cercare di migliorarlo.
La famiglia Ristuccia è da 40 anni proprietaria del ristorante San Pietro, uno dei più rinomati locali della Capitale, in zona Gianicolo. Carlo, la nuova compagna Ginevra e la sorella Sara sono sempre lì, tutti i giorni, ad aiutare i genitori Pietro e Alba nella gestione dell’attività. Assente da questa, è sempre stato il fratello Paolo, andato da tempo a inseguire in Francia il sogno di lavorare nel mondo dello spettacolo. Adesso Paolo, reduce da un logorante divorzio, torna a casa dei genitori sconfitto professionalmente e senza più un soldo in tasca, con la sola speranza di poter crescere suo figlio Giovanni, di 11 anni.
Anche Carlo ha una figlia, Luna, una ex moglie, Elettra, e una compagna che mal tollera il suo passato sentimentale: Ginevra, mai davvero accettata dalla famiglia Ristuccia e vista come una rovina famiglie. E infine Sara è sposata con Diego che però le è infedele.
Un avvenimento gravissimo e rimasto segreto torna a sconvolge gli equilibri familiari. I Mariani, altro ramo della famiglia, reclamano un posto all’interno dell’attività, minacciando di far riemergere il terribile passato dei Ristuccia…

Il red carpet

21 Ottobre 2021
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