Aereo caduto: i Pm acquisiscono documenti e coversazioni
Un vertice in procura; un secondo sopralluogo dei pm; l’acquisizione di documenti sulla manutenzione dell’aereo e delle comunicazioni con il controllo del traffico aereo di Milano. Sono i passaggi che hanno scandito il giorno dopo il disastro aereo che domenica ha provocato otto vittime, tra le quali un bambino. I magistrati, in attesa dei dati della scatola nera, stanno infatti cercando di acquisire più elementi possibile sul velivolo privato pilotato dall’immobiliarista romeno 68enne Dan Petrescu che si è schiantato pochi minuti dopo il decollo su un palazzina in ristrutturazione a San Donato Milanese. Prima della tragedia ci sarebbe stato un contatto radio tra il pilota e il centro di controllo dell’aeroporto di Linate.
L’aereo chiede un “vettore”
Tre minuti dopo il decollo (13.04) da Linate il velivolo, che avrebbe dovuto raggiungere, dopo la partenza, una quota standard di 5 mila piedi, quando era ad un’altezza di circa 3500-4000 piedi, ha continuato in modo anomalo a virare verso destra, mentre avrebbe dovuto dirigersi a sud. La sala radar, accortasi della anomalia, ha contattato immediatamente il pilota, il quale ha risposto spiegando che stava effettuando una “deviazione”. Poi ha chiesto anche quello che in gergo tecnico si chiama un “vettore”, ossia spazio e coordinate per rientrare all’aeroporto. Vettore che dalla sala radar è stato subito indicato. Il pilota, però, non ha riferito quale fosse il problema e dunque dall’aereo non è arrivata una segnalazione specifica di allarme. Dopo meno di un minuto dalle ultime comunicazioni, il volo è sparito dalla traccia radar.
L’acquisizione dei documenti
I pm Paolo Filippini e Mauro Clerici che, con l’aggiunto Tiziana Siciliano, titolari dell’inchiesta per disastro colposo, hanno deciso di acquisire anche i registri di volo e il piano di manutenzione annuale dell’aereo costruito in Svizzera e con motore canadese. Da quanto è stato riferito il Pilatus Pc-12 sarebbe arrivato a Linate lo scorso 30 settembre e durante la sosta nell’aeroporto milanese – la parte riservata ai voli privati – non è stato sottoposto ad alcun intervento manutentivo né avrebbe fatto rifornimento di carburante.
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