la guerra della pesca
1:41 pm, 6 Maggio 21 calendario

Navi da guerra a Jersey Tensioni tra Parigi e Londra

Di: Redazione Metronews
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Parigi ha chiesto a Londra di revocare le restrizioni ai pescherecci francesi per l’accesso alle acque di fronte all’isola di Jersey, nel Canale della Manica, dove entrambi i Paesi hanno inviato navi militari a monitorare la protesta messa. “Vorrei che le autorità britanniche revocassero la loro decisione” di imporre nuove restrizioni alle licenze di pesca rilasciate ai pescatori francesi, è l’appello della ministro del Mare di Parigi, Annick Girardin. 
Da ieri, decine di pescherecci francesi si sono ammassati davanti al porto di Saint Helier, capoluogo di Jersey – dipendenza della Corona britannica – di fatto bloccandolo. Contestano il nuovo sistema di rilascio di licenze da parte di Jersey, che limitano il loro diritto di accesso alle acque della Manica, su cui Francia e Regno Unito avevano raggiunto un difficile accordo dopo la Brexit. 
La Francia “non si farà intimidire” dalle manovre del Regno Unito nel Canale della Manica. L’avvertimento era arrivato in mattinata dal Segretario di Stato per gli Affari Europei della Francia, Clement Beaune, dopo che Londra ha inviato due navi da guerra per pattugliare l’area di fronte all’Isola di Jersey.
L’Ue richiama “alla moderazione e alla calma” in merito alla disputa sullo sfruttamento delle risorse ittiche nel Canale della Manica. “Seguiamo la situazione” e l’importante “è discutere il problema”, ha detto Dana Spinant, portavoce della Commissione europea. L’esecutivo Ue “il 30 aprile ha ricevuto una notifica dalle autorità del Regno Unito sulla concessione di 41 licenze ai pescherecci Ue che pescano nelle acque territoriali di Jersey” ma “sono state decise ulteriori condizioni”, ha aggiunto la portavoce Vivian Loonela. In risposta a tale richiesta “abbiamo indicato al Regno Unito che le disposizioni dell’accordo” tra Ue e Londra “non erano state rispettate”, dal momento che “le condizioni” alle concessioni “devono essere basate su ragioni chiare e scientifiche e non essere discriminatorie”. Inoltre, “tali requisiti vanno richiesti in anticipo alle parti coinvolte per dare tempo di rispondere”, ha concluso la portavoce.
Neanche dunque il tempo di “digerire” la Brexit e la situazione è improvvisamente diventata tesa tra Londra e Parigi. Davanti al porto principale dell’isola, Saint-Hèlier, si è ammassata subito una flotta di una ottantina di pescherecci francesi che hanno bloccato la circolazione, per protesta contro quello che ritengono «l’illegale» nuovo sistema di licenze applicato da Jersey e che limita i loro diritti, stabiliti nell’ambito del faticoso accordo sulla pesca post-Brexit; un tema che era stato già esplosivo durante i lunghi negoziati tra Londra e Bruxelles. Rappresentanze governative si incontreranno con i leader dei pescatori a bordo del peschereccio Norman Le Brocq. Il ministro capo dell’isola, incaricato delle relezioni estere, Ian Gorst, ha segnalato l’intenzione di ascoltare le inquietudini dei pescatori quanto ai diritti di pesca.
L’accordo, entrato in vigore il1 gennaio, prevede un periodo di transizione fino all’estate 2026, quando i pescatori europei rinunceranno al 25% del pescato nelle acque britanniche, l’equivalente di 650 milioni di euro all’anno. L’intesa prevede poi una rinegoziazione annuale. Fino al 2026, i pescatori Ue mantengono l’accesso garantito alle aree tra le 6 e le 12 miglia nautiche al largo della costa britannica, zona nota per l’abbondanza di pesce e per la tranquillità della navigazione. Tuttavia, devono richiedere nuove licenze. Governo e pescatori francesi, ora, sostengono che Londra si stia allontanando dall’accordo post-Brexit, inasprendo le condizioni per l’ingresso dei pescatori Ue nelle acque britanniche e a cui per la prima volta la settimana scorsa sono stati ristretti i giorni di accesso autorizzato. 
Le imbarcazioni europee, inoltre, per ottenere la licenza devono ora dimostrare alle autorità britanniche che già pescavano in quella zona nel periodo tra il 2012 e il 2016. Cosa non difficile per la grandi navi dotate dei necessari sistemi di monitoraggio, ma impossibile per pescherecci di piccole dimensioni.  Il governo del Jersey ha assicurato di aver «concesso licenze di pesca in conformità con l’accordo commerciale» post-Brexit, ma la Commissione europea non è dello stesso avviso.
Per molti, la mossa del premier Boris Johnson, di alzare i toni inviando ieri due navi da guerra «in sostegno» a Jersey e «in via precauzionale», è stata progettata in chiave elettorale: oggi, nel Regno Unito, sono in corso importanti consultazioni locali, le prime dall’inizio della pandemia, che misureranno la fiducia nel governo Tory. I pescatori di Jersey, citati da media britannici filo-conservatori, hanno definito la protesta dei pescatori francesi «un’invasione», mentre il Daily Mail definisce la crisi in corso «la nostra nuova Trafalgar», in riferimento alla celebre battaglia navale che, nel 1805, mise la parola fine sul tentativo di Napoleone di invadere l’Inghilterra. 

6 Maggio 2021
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