Tra Stati Uniti e Russia è ormai guerra hacker

WASHINGTON Nel giorno in cui muore John Le Carré, principe asosluto dello spionaggio in forma di letteratura, arriva la conferma che diversi hacker hanno fatto irruzione nelle reti dei dipartimenti del Tesoro e del Commercio Usa. Il tutto  una settimana dopo la denuncia dell’azienda di sicurezza informatica FireEye di essere stata violata da un attacco che secondo gli esperti proverrebbe dalla Russia. L’amministrazione Trump ha ammesso che dietro i massicci attacchi informatici c’è il governo russo, che ha attuato spionaggio  «da mesi». Il gruppo di hacker è entrato nella posta e rubato informazioni a diverse agenzie, tra cui il Dipartimento del Tesoro e l’Fbi. Secondo il Washington Post, gli hacker russi, APT29 e Cozy Bear, che «fanno parte del servizio di intelligence russo, sono lo stesso gruppo che violò  i server della Casa Bianca ai tempi di Obama».
Il Cremlino nega: «Non responsabili»
Naturalmente il Cremlino nega: ha assicurato di non aver alcuna responsabilità e di non aver «nulla a che fare» con il cyber-attack. «Una volta di più posso negare queste accuse», ha detto il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov. E ha aggiunto che «non c’è necessità di addossare la responsabilità in maniera infondata ai russi di tutto» se gli Stati Uniti subiscono da mesi gli attacchi e non riescono fare nulla».