Godo, “Come un riccio” l’ironia del cantautore
MUSICA Imparare a godere di ogni emozione, di ogni attimo. Questo ci vuole trasmettere Godo (classe ’97), studente al Saint Louis College of Music di Roma, cantautore, chitarrista, producer e performer, con il suo nuovo brano “Come un riccio” (Alfredo Music-D’Altro Canto/Artist First) in uscita su tutte le piattaforme digitali il 20 novembre.
Ma oltre l’autoironia c’è un manifesto di intenti chiaro e netto. Non seguire le mode per farsene di proprie, nella vita come nella musica. Sempre borderline: indie/pop, pop/dance. Le ricette si mescolano creando un profilo autonomo e indipendente.
La formula segreta di questa canzone risiede nell’apparenza leggera e scanzonata della sua esteriorità, ma dentro i testi autobiografici rivelano la vera anima.
Per Godo è complicato rispecchiarsi nella nostra epoca, perché la società non tende al progresso, ma al regresso.
Ma perché Godo: “Come un riccio”?
«Perché quando ti lasci alle spalle le insicurezze, quando accetti le tue imperfezioni esse diventano valore aggiunto, una tua peculiarità, e l’entusiasmo diffuso da questo sentimento è pari a una festa. Ecco il godimento».
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