giallo di caronia
12:39 pm, 17 Agosto 20 calendario

I testimoni: “Gioele era vivo e in braccio alla mdre

Di: Redazione Metronews
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MESSINA Non avevano capito che gli appelli disperati del papà Daniele Mondello e quelli del procuratore di Patti Angelo Cavallo erano rivolti a loro, un uomo e una donna che forse sono stati gli ultimi a vedere insieme Viviana Parisi e suo figlio Gioele. Si tratta di una coppia residente nel Nord Italia che ha visto da vicino la Dj di 43 anni con il suo bambino in braccio. “Il piccolo era cosciente, tenuto dalla madre in posizione verticale, era aggrappato a lei”. Queste le parole dei due importanti testimoni che aggiungono un “tassello importante”, come ha precisato oggi il procuratore Cavallo, sul giallo di Caronia. I due testimoni hanno realizzato che gli appelli a frasi avanti erano indirizzati a loro solo dopo essere tornati dalla vacanza in Sicilia. A quel punto si sono rivolti a un commissariato vicino casa loro, nel Nord, e hanno raccontato quello che avevano visto. 
Una testimonianza che non strida con l’ultima ipotesi formulata dagl investigatori: il bambino di 4 anni scomparso dallo scorso 3 agosto dalla provincia di Messina, potrebbe essere stato sbranato da cani feroci.
Gioele, quel 3 agosto, era in auto con sua madre, la Dj Viviana Parisi. I due viaggiavano su un Opel Corsa guidata dalla donna lungo l’autostrada Messina-Palermo, dopo essersi allontanati da casa, nel comune di Caronia. L’utilitaria si era scontrata con un furgone fermo nei pressi della galleria “Pizzo Turda”. Secondo alcuni testimoni l’impatto sarebbe stato di lieve entità, ma gli accertamenti degli investigatori hanno dimostrato il contrario: l’Opel viaggiava a 100 km orari quando ha impattato il furgone di una ditta addetta alla manutenzione stradale. L’auto è girata su se stessa più volte per finire la sua corsa contro una parete della galleria. Lo scontro ha denneggiato seriamente la parte destra dell’abitacolo, dove viaggiava Gioele. E le analisi sull’auto hanno riportato un altro elemento importante. Il seggiolino sul quale era seduto il bambino non era assicurato alle cinture di sicurezza ma solo appogiato sul sedile.
Chi indaga aveva finora ipotizzato che il piccolo fosse gravemente ferito, se non addirittura morto, in seguito all’incidente, e che Viviana Parisi, in stato di choc, abbia preso in braccio il figlio per allontanarsi a piedi verso la boscaglia. La testimonianza della coppia esclude però la morte sul colpo del bimbo. Sull’auto non sono state trovate tracce di sangue, ma l’impatto potrebbe comunque aver provocato a Gioele gravi traumi interni. 
La ricostruzione degli inquirenti nei giorni scorsi aveva fatto ulteriori passi avanti: Viviana Parisi, che da alcune settimane soffriva di una forma di depressione, acuita dalla pandemia da Coronavirus, si sarebbe tolta la vita dopo essersi arrampicata su un traliccio in mezzo alla vegetazione per poi lanciarsi nel vuoto. La donna lo scorso 8 agosto era stata ritrovata ai piedi della struttura. L’autopsia ha rinvenuto sul corpo fratture e traumi totalmente compatibili con una morte dovuta alla caduta dall’alto.
Eppure i familiari della Dj escludono addirittura che il corpo ritrovato sia quello della madre di Gioele. Oggi cìè stato un vertice in Procura, a Patti, durante il quale hanno avanzato questo dubbio, chiedendo di vedere le foto dei resti effettuate dagli investogatori. Richiesta al momento respinta dal procuratore Angelo Cavallo.
Sul cadavere della donna sono stati riscontrati anche morsi, riconducibili a cani feroci di grossa taglia. Da qui si nuovamente fatta largo l’ipotesi che Gioele possa essere stato attaccato da almeno due molossi, e che qualcuno possa aver fatto sparire il corpo. Già a Ferragosto gli investigatori avevano interrogato un agricoltore che abita non lontano dal luogo in cui era stato rinvenuto il cadavere di Viviana Parisi, proprietario di due cani, ma finora non sarebbero emersi particolari a suo carico.
Non trova ancora una spiegazione il fatto che dopo 14 giorni di ricerche che stanno impegnando oltre 70 uomini, tra carabinieri, poliziotti e volontari, non siano ancora stati trovati i resti del piccolo Gioele. 
Questa mattina, lunedì 17 agosto, le ricerche, si sono concentrate su un prato non lontano dal traliccio. Sono impegnati nelle operazion i anche i Carabinieri del Reparto Cacciatori di Sicilia, specializzati nella ricerca di latitanti, e diversi cani molecolari.

17 Agosto 2020
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