Barbara Alberti
12:01 am, 20 Aprile 18 calendario

«Siamo perduti nelle mani di ominidi»

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA Scrittrice, sceneggiatrice, drammaturga, giornalista, conduttrice radiofonica, opinionista e tanto altro… Barbara Alberti, classe 1943, ha attraversato più di un’epoca. Come racconta nello spettacolo Quante storie! portato in scena, con Vauro Senesi, al Vittoria di Roma. Ora rieccola, eclettica, instancabile, pronta a rimettersi in gioco in Me Anziano YouTubers .
Alberti, cosa racconta su Rai Radio2 ai “quasi giovani” conduttori, Claudio Di Biagio e Federico Bernocchi?
Grazie per la mirabolante presentazione, che mi ricorda quella che il Gatto con gli Stivali fa del povero mugnaio, insignendolo del titolo di Marchese di Carabas. Eclettica non direi. Scrivo, e ogni tanto leggo i miei lavori in pubblico. Con Claudio e Federico, poi, è un’affabulazione a tre, ci raccontiamo storie a vicenda.
“Donne ci stanno togliendo tutto anche la vecchiaia”: parole sue. Bacchettata a chi insegue l’eterna giovinezza?
Nessuno si rassegna al tempo che passa. La vecchiaia resta una maledizione biblica. Per quanto la si possa travestire, è la porta della morte. La “bacchettata”, ma anche randellata, è alla pressione sociale e pubblicitaria sulle donne a “rifarsi”, perché la vecchiaia femminile è stata messa fuori legge dal mercato. La condizione umana è così drammatica che ognuno deve gestirla come si sente. Ma negarla è il modo peggiore. Io non mi sono fatta mettere le nami addosso dal chirurgo non perché non sono vanitosa, anzi vanitosissima: mi basta l’oltraggio del tempo, senza aggiungere quello del bisturi. “La plastica è il nostro burqua” (cit. Gianluca Nicoletti).
Com’è cambiato il ruolo della donna oggi?
I nostri ruoli si sono moltiplicati all’impossibile, l’economia italiana si regge sullo sfruttamento del lavoro femminile: la nostra sottomissione ha preso altre forme. Nella moltiplicazione dei compiti la libertà si è trasformata in schiavitù. La donna oggi: in una mano la ramazza nell’altra il biberon, nell’altra il computer, e poi la biancheria sexy, i vecchi da curare…Ma quante mani ha una donna? E tocca esser fighe fino a 80 anni. Altra corvée. Ma non facevamo già abbastanza?
Che  rapporto ha con il web? E con i social?
Nessuno!
Ma ha un profilo Fb…
Davvero? Non lo sapevo. Se c’è, è falso. Ora mi informo, ma pigramente, con calma, rispetto la data di nascita e uso i miei cari strumenti antichi, carta, penna, un vecchio pc, un Nokia preistorico, la radiolina a pile, oggetto, come me, di modernariato.
Comunque le notizie sul web viaggiano più veloci, come le fake news contro le quali è sceso in campo pure Papa Francesco invitandoci a “un esame di coscienza” per combatterle…
La saggezza del Papa è ammirevole. Io gli voglio bene, come a un parente. È il primo Papa che porta il sorriso. Ma quando si appella alla coscienza fa un atto di ottimismo, chi ne ha ancora una?
Ma lei che ne pensa della situazione politica italiana?
Siamo spacciati. L’unico uomo politico che mi sarei sentita di votare è papa Francesco. Ho dato un voto romantico – Potere al popolo – anche se siamo in pochissimi, in memoria di quando ancora si parlava di giustizia sociale.
E del nuovo scenario internazionale che dice?
Che siamo bersaglio per le armi. Che siamo perduti. I capi del mondo sono degli ominidi con la clava, piccoli e megalomani come i nostri “politici”. Questa storia delle armi chimiche in Siria è insostenibile. Perché le altre? Le bombe non uccidono e non fanno venire il cancro per generazioni? Una festa della demenza e dell’ipocrisia sulla nostra pelle.

20 Aprile 2018
© RIPRODUZIONE RISERVATA