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8:19 pm, 27 Novembre 17 calendario

Un sussidio di Stato per chi cura in casa

Di: Redazione Metronews
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ROMA Chi si prende cura di un familiare potrà contare su un sussidio statale. La novità spunta in Senato ed è stata inserita per emendamento alla manovra dalla Commissione Bilancio del Senato. La proposta di modifica, prima firma di Laura Bignami (Misto), sottoscritta da tutti i gruppi, istituisce un fondo per il sostegno ai “caregiver” familiari, ovvero coloro che assistono e si prendono cura di persone all’interno del nucleo familiare, con una dotazione iniziale di 20 milioni di euro l’anno nel triennio 2018-2020. Tali risorse copriranno interventi legislativi «finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare».
A chi è destinato
Il sostegno sarà quindi destinato «alla persona che assiste e si prende cura del coniuge, di una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, o di familiare fino al terzo grado che non sia autosufficiente, sia ritenuto invalido o sia titolare di indennità di accompagnamento».
«Una prima battaglia»
«L’emendamento, al quale abbiamo lavorato con incontri ripetuti con il governo e le associazioni dei “caregiver” famigliari, istituisce un fondo specifico presso il ministero del Lavoro – spiega la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro – in questi ultimi 3 anni abbiamo esaminato un nostro disegno di legge in materia di riconoscimento di questa figura e abbiamo presentato emendamenti per istituire un fondo ad hoc, in attesa di una legge specifica. Ora la battaglia continua sul rifinanziamento del fondo per il “Dopo di Noi». In Italia i “caregiver” dei pazienti con demenza sono la maggioranza. In genere chi si occupa della cura sono donne (74%), di cui il 38% di età tra 46 e 60 anni.
«Subito norme e regolamentazione»
«Prendersi cura di un familiare non autosufficiente non sarà più considerato un fatto privato, che inizia e finisce dentro le mura familiari – sottolinea il senatore Luigi Perrone (Dit) – finalmente il legislatore si è assunto la responsabilità di dare un corpo e un’anima a tutte quelle persone che hanno vissuto il loro dramma affettivo come presenze invisibili nella società. Ora è necessario un passo successivo, poiché i fondi senza una regolamentazione non bastano. Mi auguro, quindi, che le forze politiche che hanno votato questo emendamento, mettano lo stesso impegno per approvare subito i ddl sul “caregiver” rimasti impantanati in Commissione al Senato per troppo tempo».
METRO

27 Novembre 2017
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