Veleni e alimentazione
10:28 pm, 11 Settembre 17 calendario

Una app per scoprire gli inquinanti ingeriti

Di: Redazione Metronews
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Roma – Quanti contaminanti assumiamo ogni giorno? Attraverso l’ambiente e attraverso il cibo il nostro corpo diventa un ricettacolo di sostanze che, a causa dell’effetto accumulo, possono diventare pericolose. 
Ma adesso sarà possibile controllare il nostro “livello limite”: si chiama Ultrabio ed è la app gratuita ideata e progettata da Bioscience Research Center (BsRC) per tenere sotto controllo il livello dei contaminanti che assumiamo quotidianamente attraverso l’alimentazione. 
Secondo quanto riportato dall’European Food Safety Authority (EFSA), una elevata percentuale di cittadini europei (oltre il 52.9%) è esposta a livelli di contaminanti chimici attraverso la dieta che superano la dose settimanale massima consigliata.
L’applicazione ideata dai ricercatori di BsRC, disponibile gratuitamente per Android e iOS, calcola su base statistica la dose di contaminanti assunti, rapportandola al peso corporeo dell’utente e comparandola ai valori soglia di sicurezza indicati da EFSA su base settimanale. 
«L’esposizione ai contaminanti può rappresentare un rischio concreto per la salute pubblica – spiega Monia Renzi, Direttore generale di Bioscience Research Center – e, in particolare, un cofattore importante legato allo sviluppo sul lungo periodo di alcune patologie non trasmissibili quali disordini del sistema endocrino, con potenziali conseguenze sullo sviluppo e la fertilità, solo per fare alcuni esempi. La App che abbiamo sviluppato è uno strumento di facile utilizzo, che consente di avere una stima delle dosi giornaliere e settimanali di contaminanti assunte, relazionate al limite ritenuto sicuro, in modo da poter correggere i propri comportamenti mantenendo l’alimentazione quotidiana sotto la soglia di rischio per sostanze chimiche potenzialmente pericolose per la salute, quali ad esempio mercurio, cadmio, piombo ed alcuni inquinanti organici persistenti».
Bioscience Research Center lavora per il trasferimento delle conoscenze scientifiche e tecnologiche dal mondo della ricerca alla collettività, nei settori ambiente, agroalimentare e salute umana. L’ azienda è nata nel 2013, e ha aperto una sede in Toscana Life Sciences a luglio 2016.
Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) è un ente no-profit che opera sul panorama regionale come facilitatore di sistema per supportare le attività di ricerca nel campo delle scienze della vita e sostenere lo sviluppo di progetti dalla ricerca di base all’applicazione industriale. Oggi l’incubatore TLS ospita e affilia 38 soggetti tra aziende biomediche, gruppi di ricerca e società di servizi che operano nel campo della ricerca e sviluppo di nuovi farmaci, diagnostici e dispositivi medici, e dà accesso a un’ampia gamma di servizi qualificati, strumentazioni tecnologiche e facility avanzate sia alle aziende incubate sia a soggetti esterni. 
Attualmente la app si basa su un cospicuo database di dati scientifici consolidati e validati, relativi ai livelli di alcuni contaminanti chimici negli alimenti generici (es. pasta di grano duro, tonno, lattuga, alimenti per lattanti), e il prossimo step sarà di inserire nuovi contaminanti e prodotti commerciali singoli.
STEFANIA DIVERTITO

11 Settembre 2017
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