Kuti, storie afroitaliane a suon di rap

MUSICA Autore e interprete di “Afroitaliano”, Tommy Kuti è un rapper di 28 anni nato in Nigeria e cresciuto in Italia da quando di anni ne aveva due. Con un simpatico accento bresciano e una laurea conseguita in Gran Bretagna racconta i flussi migratori da un inedito punto di vista.
A chi è diretto questo suo “manifesto”?
La mia canzone parla di quegli “italiani di seconda generazione” che non si sentono protagonisti nella storia di questo Paese… Ho semplicemente raccontato la mia storia a chi non la conosceva.
Fabri Fibra compare nel suo video, è un bell’endorcement…
Ci conosciamo da tempo, insieme avevamo inciso il singolo “Su le Mani”… anche se con storie diverse entrambi abbiamo il desiderio di parlare dell’Italia non solo alla nicchia che ama l’hip-hop in italiano.
A proposito di italiano, con una laurea a Cambridge, perché non scrive in inglese?
Sì, sono laureato in Inghilterra e ho avuto esperienze di studio in America, ma nel rap devi essere radicato nel contesto sociale che descrivi e solo con l’italiano posso essere creativo al cento per cento.
Che soddisfazione le ha dato “Afroitaliano”, al netto di notorietà e views?
Ho ricevuto diversi messaggi di complimenti e c’è chi si è scusato per essere stato razzista. In Italia il vero problema non è il razzismo ma l’ignoranza di chi non conosce cosa ci sia veramente dietro gli sbarchi.
FRANCESCO FODERA’