Cinema/Maysaloun Hamoud
9:15 am, 10 Aprile 17 calendario

«Racconto il prezzo che pagano le donne»

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA  Una riccia avvocatessa con la canna sempre accesa tra le dita, tanta voglia di vivere e l’uomo giusto che non bussa mai alla sua porta. Una dj lesbica in fuga da genitori ferocemente tradizionalisti che vorrebbero solo trovarle un marito. E una studentessa modello, fidanzata  con il solito maschilista che aspetta solo di chiuderla a casa e buttare via la chiave – e che nel frattempo è pronto a rivolgerle ogni violenza. 
Sono loro  le protagoniste combattenti in una frenetica Tel Aviv nella notevole commedia senza happy end di Maysaloun Hamoud che maciulla molti stereotipi sulle donne arabe in Israele e che offre uno spaccato unico di tre queste giovani affaccendate a non farsi stritolare tra modernità e tradizione, desiderio di libertà e maschilismo incombente.
Il titolo del film è una sintesi di tutto questo:  “Libere, disobbedienti, innamorate”,  è appena arrivato nelle nostre sale dopo esser passato per i festival di mezzo mondo. In questo film  si vedranno le donne arabe come raramente sono state viste. E non a caso le reazioni rabbiose non sono mancate. 
Signora Hamoud, quante persone ha fatto arrabbiare questo film? 
Le reazioni sono state diverse tra palestinesi ed ebrei e hanno scatenato decine di articoli e dibattiti accesi. Per alcuni è un documentario sulla città piena di sesso e droga. Per altri, invece, si tratta di un attacco alla religione anche se non hanno neppure visto il film.
Ha subìto minacce? 
Sì, da parte dei fondamentalisti, già dai primi giorni d’uscita del film. Comunque io sono come le protagoniste, non mi fermo.
È vero che lei ha immaginato questo film come  la prima parte di una trilogia? 
Esattamente. Ho voglia di raccontare il prezzo che ancora oggi, in molte parti del mondo, pagano le donne solo per poter fare scelte scontate: per poter lavorare, amare o anche solo divertirsi.
SILVIA DI PAOLA
 

10 Aprile 2017
© RIPRODUZIONE RISERVATA