Comune di Roma
9:50 pm, 2 Febbraio 17 calendario

Interrogatorio fiume per la sindaca Raggi

Di: Redazione Metronews
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ROMA Un interrogatorio fiume, lontano da telecamere e media, in una caserma all’estrema periferia di Roma: per ore, Virginia Raggi ha parlato, nel massimo riserbo, con il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall’Olio, titolari dell’inchiesta che la vede indagata per abuso d’ufficio e falso. Cuore dell’indagine la nomina del fratello dell’ex capo del personale del Campidoglio Raffaele Marra, Renato, alla direzione del dipartimento Turismo, e proprio da lì sono partiti i magistrati, che alla sindaca hanno chiesto i dettagli della scelta di quella e altre persone. Perché Raggi ha deciso di mettere a capo di un dipartimento importante, come quello che si occupa di turismo a Roma, il fratello vigile urbano dell’allora suo strettissimo collaboratore? Nel giro di poco Renato Marra si è trovato a guadagnare molto più di prima e a ricoprire un ruolo di responsabilità in un settore nel quale non aveva particolari esperienze pregresse.
Al vaglio le chat
La scelta sarebbe arrivata senza aver consultato altre candidature, e gli inquirenti sono convinti, anche grazie a una serie di conversazioni via chat acquisite nel corso delle indagini, che Raffaele Marra abbia avuto un ruolo non da poco nella decisione. Per questo motivo, il fascicolo vede indagato per abuso d’ufficio anche l’ex capo del personale del Campidoglio, detenuto dal 16 dicembre scorso nel carcere di Regina Coeli per un’altra inchiesta nella quale risponde dell’accusa di corruzione.
La stranezza delle polizze vita
Ma i guai di Raggi non finiscono qui, e a complicarne la situazione arriva la notizia, pubblicata da alcune testate, secondo la quale Salvatore Romeo, il fedelissimo di Virginia Raggi diventato capo della sua segreteria politica lo scorso agosto, nel gennaio del 2016 avrebbe indicato in Virginia Raggi la nuova beneficiaria di alcune polizze vita da lui sottoscritte tempo prima, con un investimento di 30 mila euro. L’operazione finanziaria, bizzarra se si pensa che solitamente le polizze sulla vita sono intestate a parenti o amici stretti, sarebbe avvenuta qualche mese prima della vittoria elettorale di Virginia Raggi che, una volta divenuta prima cittadina avrebbe scelto Romeo per il prestigioso incarico, triplicandogli lo stipendio (da 39 mila euro lordi l’anno, a 110 mila, scesi successivamente a 93 mila dopo l’intervento sulla nomina dell’Autorità nazionale anticorruzione). Anche di questo, sebbene in merito non ci siano per il momento accuse formali alla sindaca, i pm hanno parlato lungamente nel corso dell’interrogatorio.
Nuovo fronte giudiziario
La vicenda, se confermata, potrebbe aprire un nuovo fronte giudiziario, difficile da affrontare per una sindaca già al centro di polemiche ogni giorno più aspre, dentro e fuori il Movimento 5 Stelle. L’indagine sulla nomina di Renato Marra è scaturita dall’acquisizione, da parte della procura, del parere con cui l’Autorità nazionale anticorruzione aveva evidenziato un conflitto di interessi. Oltre all’abuso d’ufficio, a Raggi viene contestato il reato di falso in atto pubblico, perché avrebbe detto al responsabile anticorruzione del Campidoglio di aver agito in assoluta autonomia. Il fascicolo sulla nomina di Renato Marra è confluito in un’inchiesta aperta mesi fa su alcune delle principali nomine fatte da Raggi poco dopo l’elezione, tra le quali quella di Salvatore Romeo. Proprio le polemiche scaturite dalla notizia dell’apertura dell’indagine portarono, nel dicembre scorso, alle dimissioni di Salvatore Romeo.
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2 Febbraio 2017
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