Maurizio Guandalini
8:45 am, 24 Gennaio 17 calendario

Una pensione “gratta e vinci”

Di: Redazione Metronews
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L’OPINIONE La manovra favorisce i pensionati ricchi contro le nuove generazioni. Parola di Tito Boeri, presidente dell’Inps. L’istituto che custodisce le pensioni. Non ricordiamo un provvedimento riservato ai giovani se non quel “La mia pensione. Progettare il futuro” stampato sulla busta arancione spedita da Inps ai  pensionati del 2050. Una sorpresona  divinatoria. Da gratta e vinci. Da “taroccati”. Aprivi la  busta  e dentro c’erano tre calcoli per convincerti che tra 40 anni farai la fame.  Zero soluzioni. Un metallico  messaggio allarmistico e ansiogeno. Dubitiamo sull’afflato previsionale che la busta arancione pretendeva di avere. Come si fa andare da uno di 30 anni e predire quale sarà la sua pensione? Significa stabilire a tavolino la sua vita  guardando nella sfera di cristallo. Della mia pensione mi sono disinteressato (pur pagando contributi previdenziali a due enti più uno privato)  da qualche anno, quando Inps fece un casino spettacolare su contributi miei,  del 2008, che l’istituto previdenziale non aveva registrato, e non riusciva farlo, perché aveva programmi, per il pc, vecchi: sedi Inps della stessa città, Milano, che non riuscivano parlarsi tra loro.
Questa Inps  vuole creare interesse tra i giovani, scuoterli perché prestino attenzione alla quiescenza? Ci riuscirà, con un po’ di allarmismo? I bambini per attirare l’attenzione piangono. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri (quanto parla!), lancia cifre  a go go   e anela un filotto di ricette belle pronte all’uso ma inattuabili (come i prelievi dalle pensioni d’oro). Lasciando, così,  al tappeto solo paure.
La pensione è un patto che si basa su fiducia&certezza. Fiducia nelle regole e certezza di trovare la pensione. Perché si consolidi la fiducia è indispensabile che le regole non cambino e, soprattutto, non sia un territorio, le pensioni, dove si esercitano le idee più varie. A me non piace un welfare pedagogico alla “io, mammeta e tu”. Vorrei uno Stato che sulle pensioni, come sulla sanità, mi dicesse arrangiati, trova tu la soluzione per garantirti un futuro dopo il lavoro. Ma non si possono cambiare i tratti culturali di un Paese, l’Italia, dove, lo ricordiamo, en passant, sono falliti i tentativi fai da te, anche quelli sollecitati: dai fondi pensionistici privati all’anticipo della liquidazione. Chi paga contributi previdenziali versa con il “solo” sistema pensionistico in uso, da noi: la ripartizione. Denaro fresco che serve a pagare pensioni correnti. La soluzione delle pensioni future si trova esclusivamente nel principio di solidarietà: dove non arriva il singolo individuo arriva lo Stato, senza privilegi ad personam.
MAURIZIO GUANDALINI
Economista e giornalista

24 Gennaio 2017
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