Maurizio Guandalini
9:20 pm, 10 Ottobre 16 calendario

Se Donald Trump è arrivato fino a lì

Di: Redazione Metronews
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«M i fa arrabbiare che questo Paese sia arrivato al punto di consentire a quest’idiota di arrivare sin qui». L’attore Robert De Niro su Trump. Ha senso spingere Trump a non competere alle elezioni presidenziali per aver fatto delle  dichiarazioni sessiste? Chi “ama” Trump lo conosce, sa che merce prende, per questo è giusto che resti e sia sconfitto proprio nelle urne di novembre.  Eliminando Trump non si eliminano i motivi per cui è arrivato alla nomination.  Ha detto il  politologo Luttwak: Voto Trump come tutti gli analfabeti, gli xenofobi, i misogini. Spesso chi tifa Trump lo vota ma non lo dice. Anche nei sondaggi dopo i dibattiti tv. Sbagliando, noi, commentiamo i candidati alla presidenza, con gli occhi europei, un po’ snob. Ma a tanti americani interessa poco o nulla delle opinioni del Vecchio Continente. Come gli interessa poco o nulla di un  presidente cosiddetto “presentabile” e perfettino. Si affidano a Trump perché non è un politico, fa due o tre promesse chiare, fa una difesa basica, è ipocrita, di quei principi (Dio- patria – famiglia) cari agli abitanti d’oltreoceano, ripropone il primato degli States sul mondo, trova qualche nemico (immigrati e vari)  da scalzare e chiude il cerchio.  
Certo, sentire il Trump-ganassa, potenziale comandante in capo della prima superpotenza, sparlare, ci fa sentire meno sicuri. Però, qui, vince la comparazione. Se i risultati, per molti americani,  degli “altri”, sono quelli odierni, allora meglio tentare con il tycoon. D’altronde le classi dirigenti nascono e rinascono così, dai fallimenti di chi c’era prima. Vale anche per l’Europa e per i movimenti e leader nazionalisti che stanno prendendo piede nei vari paesi.  Chi immaginava che al ministero degli esteri della Gran Bretagna approdasse quel Boris Johnson che ha definito la Clinton una infermiera sadica? Il linguaggio non è espressione di alta finesse, meraviglia noi, ma chi ha votato Boris no. Insomma si scavalla, si dà poca importanza, si va al sodo: parla come mangi. Anche qui valgono gli esempi in uso fino ad oggi. Se il risultato dei ministri degli esteri precedenti è quello che c’è in saccoccia allora avanti Boris Johnson.  anche una rivolta contro un ceto intellettuale che è da sempre classe dirigente politica. Viene meno quella cinghia di trasmissione tradizionale che è stata  espressione di liturgie, ritualità, modi di fare, spesso coperture di incapacità, inettitudine, pressapochismo e casta. Trump si inserisce, a pieno titolo, in questa gigantesca falla. Poi se, malauguratamente, dovesse approdare alla White House avremo un inedito aplomb stile The Apprentice.
MAURIZIO GUANDALINI
giornalista ed economista
 

10 Ottobre 2016
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