OLIMPIADI 2024
7:22 pm, 21 Settembre 16 calendario

Virginia Raggi: i Giochi sono insostenibili

Di: Redazione Metronews
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ROMA «È da irresponsabili dire sì a questa candidatura». Lo stop definitivo alla corsa della Capitale per le Olimpiadi del 2024 è arrivato dalla sindaca Virginia Raggi. Poco prima era saltato l’ultimo incontro con il presidente del Coni. Malagò, dopo 37 minuti di anticamera in attesa della sindaca, aveva lasciato il Campidoglio. «Solo un contrattempo», la giustificazione della sindaca. Che ha rilanciato le ragioni del no, rivendicando la coerenza del M5S: «A giugno 2015 avevamo votato contro la candidatura in consiglio comunale, poi abbiamo ribadito il no in campagna elettorale: non abbiamo mai cambiato idea – ha detto Virginia Raggi – i romani e gli italiani non si possono permettere altri debiti per progetti lontani dagli interessi dei cittadini. Non abbiamo nulla contro lo sport, ma non può essere usato da pretesto per ulteriori colate di cemento».
No alle Olimpiadi del mattone
La sindaca ha mostrato una tabella della Oxford University che mostra come gli eventi olimpici abbiano sempre sforato le previsioni di spesa, con il record del 720% in più dei Giochi di Montreal. «In fase di candidatura si fanno tante promesse – ha proseguito Virginia Raggi – poi restano le cattedrali nel deserto e il sogno si trasforma in incubo. Quando nel 2012 Monti disse no alla candidatura, i dati macroeconomici italiani erano migliori di quelli di oggi. Ma tutti dissero che era stata una scelta responsabile. Non siamo gli unici a dire no: ci hanno preceduti Boston, Amburgo e Madrid. Segno che questa modalità di eventi non è sostenibile».
Ora il voto in Assemblea capitolina
Il ritiro della candidatura dovrà essere ufficializzato con un voto dell’Assemblea capitolina. Esclusa, invece, qualsiasi ipotesi di referendum: «Il mio avversario al ballottaggio Giachetti – ha ricordato la sindaca – aveva trasformato la sfida in un referendum sulle Olimpiadi. I romani si sono espressi in maniera netta». Virginia Raggi ha annunciato, infine, «un progetto per il rilancio dello sport quotidiano, degli impianti comunali e il recupero della Vela di Calatrava».
Malagò insiste: andiamo avanti
«Con il no alle Olimpiadi di Roma 2024 viene meno la nostra credibilità internazionale». Questa la reazione a caldo del presidente del Coni, Giovani Malagò: «Ritirarsi ora dopo due anni, in cui abbiamo fatto promozione e chiesto fiducia e sostegno in tutto il mondo, ci fa essere ben poco credibili. Sono tutte strumentalizzazioni, alibi». In ogni caso, ha spiegato, «noi andremo avanti fino a un atto formale. Se daranno discontinuità amministrativa a un atto precedente si assumeranno le loro responsabilità». «Scappano perchè hanno paura, perchè è stata certificata la loro incapacità a governare», ha commentato Roberto Giachetti. «Le pressioni che ha subito la giunta Raggi sono state inimmaginabili – ha detto Alessandro Di Battista, deputato del M5S – ma con il no alle Olimpiadi a Roma è cambiata la musica».
Tante città in ritirata
Lo scorso 30 novembre aveva gettato la spugna Amburgo, lasciando la corsa per le Olimpiadi del 2024. Prima anche le città di Toronto e Boston avevano ritirato la candidatura. Ma è lunga la scia di coloro che scelgono di dare forfait. Nel 2012 il governò Monti stoppò la corsa sempre di Roma ai Giochi del 2020, poi assegnati a Tokyo. Per le Olimpiadi invernali del 2022 è stato un fuggi fuggi di città candidate: si sono defilate Monaco di Baviera, St Moritz-Davos, Cracovia, Oslo e Stoccolma. Alla fine sono rimaste in lizza solo la kazaka Almaty e Pechino, con i Giochi assegnati a quest’ultima.
METRO

21 Settembre 2016
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