Salone del Libro Addio al Tandem

TORINO Alla fine i fatti hanno confermato la volontà dell’Associazione italiana degli editori (Aie), che lunedì aveva dettato la linea a tutti i suoi associati, nonostante molti volessero mantenere il Salone a sotto la Mole.
E ieri a nulla è servito il tavolo che a Roma ha visto seduti i rappresentanti della torinese Fondazione del Libro (con Massimo Bray), della milanese Fabbrica del Libro (guidata da Renata Gorgani), dal presidente dell’Aie Federico Motta, dal sindaco di Torino Chiara Appendino, dal presidente della Regione Sergio Chiamparino, e dai ministri dell’Università e della Cultura , Stefania Giannini e Dario Franceschini, che ha commentato: «È un’occasione persa per l’Italia. Ci troveremo quindi con due saloni a cento chilometri di distanza l’uno dall’altro che si faranno una concorrenza spietata».
La sindaca Appendino ha aggiunto: «Siamo dispiaciuti del fatto che non si sia trovato un accordo. Noi eravamo agganciati ai tre paletti proposti dal ministero: un salone unico, una data unica e una governance unica per fare sistema con Milano. Su questi punti non si è trovata una mediazione quindi Torino da domani procede comunque. Spesso si dimentica che un Salone dei Libro esiste da 30 anni ed è quello di Torino. Se l’occasione era fare sistema per una crescita del sistema Paese noi c’eravamo, se si tratta di negare la nostra storia su questo non c’è accordo. Festeggeremo i nostri 30 anni e lo faremo al Lingotto».
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