Il Papa: “Troppe volte le donne vivono da scartate”

ROMA «Tutti siamo messi in guardia, anche le comunità cristiane, da visioni della femminilità inficiate da pregiudizi e sospetti lesivi della sua intangibile dignità».  Lo ha detto oggi il Papa durante l’udienza generale a piazza San Pietro commentando l’episodio tratto dal Vangelo secondo Matteo sulla donna «ritenuta impura perché affetta da emorrogia» ma “animata da tanta fede» e che «ha nel cuore il desiderio di essere salvata da Gesù». 
«Era una donna scartata dalla società – ha spiegato il Pontefice-, è importante considerare questa condizione di scartata per capire il suo stato d’animo: lei sente che Gesù può liberarla dalla malattia e dallo stato di emarginazione in cui da anni si trova. In una parola sa, sente che Gesù può salvarla. Questo caso fa riflettere su come la donna sia spesso percepita e rappresentata: tutti siamo messi in guardia, anche le comunità cristiane, da visioni della femminilità inficiate da pregiudizi e sospetti lesivi della sua intangibile dignità».
«In tal senso – ha concluso il Pontefice – sono proprio i Vangeli a ripristinare la verità e a ricondurre a un punto di vista liberatorio; Gesù ha animato la fede di questa donna che tutti evitavano e ha trasformato la sua speranza in salvezza». 
Non è la prima volta che il Pontefice affronta questi temi. Oltre alla questione del diaconato femminile, diverse volte Bergoglio ha esortato i fedeli a rispettare le donne.«Io vi chiedo perdono per tutti quegli uomini che vi hanno fatto soffrire» ha detto alle venti «schiave» liberate dal racket della prostituzione che ha voluto incontrare. Nei suoi discorsi ricorre anche il «diritto al lavoro e alla maternità».
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