Amministrative 2016
9:34 pm, 22 Maggio 16 calendario

Stop ai nuovi metrò il futuro è lo sharing elettrico

Di: Redazione Metronews
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ELEZIONI Avvocato nato a Messina 39 anni fa, cresciuto a Lipari, laureato a Bologna, a Milano dal 2002. È Gianluca Corrado, il candidato M5s a palazzo Marino, dopo il forfait di Patrizia Bedori. A Corrado abbiamo chiesto la sua piattaforma in vista del voto del 5 giugno.
Trasporti: Area C sì o no?
Area C non ci piace, perché limita un po’ il traffico, ma non combatte l’inquinamento, quindi va modificata. Nei primi due anni potenzieremo  i mezzi pubblici e quelli  elettrici in sharing, per poi trasformare Area C in una Ztl  dove possano entrare solo mezzi pubblici elettrici, mezzi in sharing elettrici e mezzi privati in sharing (come BlaBlaCar, ndr). Nelle zone attorno vogliamo asservire il sistema semaforico ai mezzi pubblici. In  15 anni il principio dovrà essere esteso a tutta città. Per l’area metropolitana prevediamo poi la creazione di altri due parcheggi di interscambio.
Voi siete stati critici con M4, siete contro i metrò?
Abbiamo criticato la tipologia di progetto scelto per M4.  Per il futuro non siamo molto favorevoli all’estensione dei metrò, per la periferia sono meglio  piccoli bus elettrici.  
Niente metrò a Monza?
No. Vogliamo fare metrò leggeri di superficie o tram. Escludiamo investimenti sulle metropolitane, troppo costose
Parlate di abbonamento unico per tutti i mezzi avete idea del costo?
Circa 500  euro all’anno.
E la bicicletta?
Nel periodo transitorio ci saranno zone 30 Km/h in centro, mentre nelle periferie e sulle circonvallazioni faremo le ciclabili.
Fusione Atm-Trenord, sì/no?
È possibile, ma  non deve essere una moltiplicazione di cariche.
Il vostro progetto per il Post Expo?
Non siamo contrari al polo scientifico di IIt, per il resto del sito vogliamo il  parco agroalimentare e un centro che studi l’inquinamento e le energie rinnovabili.
Quindi la Statale deve restare dov’è?
Sì. Città studi oggi è degradata per la deindustrializzazione, spostare l’università significa ucciderla. 
I primi tre provvedimenti da sindaco?
La riorganizzazione del patrimonio comunale per avere i fondi necessari per le nostre politiche senza cedere le partecipate. Riorganizzazione della macchina comunale. Lotta al degrado delle periferie con la riorganizzazione dei vigili.
Dove troverete le risorse?
Con una seria spending review del Comune. Un bilancio di sei miliardi  ci consentirà ampi margini di manovra dopo il primo biennio.
C’è un problema di sicurezza a Milano?
C’è un problema percepito di sicurezza. Ma sopratutto c’è un problema enorme di degrado, che non deve essere enfatizzato. Non dobbiamo creare paura, ma trovare soluzioni. Che vengono da gestione oculata di vicende come i rom o i migranti. Si devono rivitalizzare le periferie lavorando  sulle imprese, facilitare le start up, creare spazi di coworking, micro imprese di giovani, musei itineranti. Vogliamo una città policentrica. Poi servono i vigili come presidio ai quali dobbiamo dare un sistema di telecamere unificato, gestito dalla centrale di via Drago e integrarli con le altre forze di polizia.
Se invece non dovesse andare al ballottaggio, che farà?
Siamo equidistanti. Io non andrò a votare, perché ritengo che non ci sia differenza tra destra sinistra. I nostri elettori avranno libertà di coscienza.
Si dice che i grillini voteranno Parisi per fregare Renzi…
Non so. Di sicuro in questo momento c’è grande conflittualità tra noi e il Pd e questo potrebbe incidere anche sul voto di Milano.
Svelerà la giunta prima del voto?
No, per ora raccogliamo i cv. Dopo deciderò io.
Una critica a Sala e a Parisi
Sala la trasparenza: le amnesie sulle dichiarazioni dei redditi sono inaccettabili e poi c’è la questione  delle lobby. Per Parisi la maggioranza disomogenea che non gli permetterà di governare.  Lui vuole vendere Sea, la Lega non ci pensa neanche… Inoltre la Lega ha un problema di candidati pericolosi.
ANDREA SPARACIARI

22 Maggio 2016
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