Auto
10:05 pm, 3 Maggio 16 calendario

Più innovazione e sharing L’auto punta al futuro

Di: Redazione Metronews
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MOBILITA’ ’C’era una volta l’automobile ed un sistema di mobilità anchilosato e goffo. Parlare al passato è d’obbligo perchè in questi giorni siamo di fronte ad un profondo cambiamento dell’industria dell’auto. Non solo per l’accordo Google-Fca da cui nascerà l’auto in grado di guidarsi da sola, ma perchè sta cambiando tutto intorno al mondo delle quattro ruote.
Nuovi business
Il business dell’auto “tradizionale” oggi vale circa 2,3 trilioni di dollari – leggiamo su un rapporto di Clickutility on Earth, curato da Carlo Jacovini – mentre quello dei servizi di trasporto è stimato in 5,4 trilioni di dollari. Facile quindi capire che questi numeri facciano gola a tanti. Ma quali sono i nuovi business di trasporto? Lo sharing, per esempio. Le auto non sono più un bene di proprietà, ma sempre più condiviso ed in questo caso il  business  è conclamato al punto che  molte aziende puntano a newco appositamente dedicate (Ford,  General Motors, Audi, Jaguar in questo caso sono in prima linea). Ford, in particolare, ha da poco annunciato la nascita di una newco Ford Mobility Solutions per “snellire” le procedure e cogliere le opportunità dei nuovi mercati, ora a caccia di CEO in Silicon valley. E nel frattempo, alle spalle dell’accordo Google-Fca, continua la ricerca per la guida autonoma da parte di aziende che vedono nei gruppi automibilistici  un mercato allettante. Apple, per esempio, ha un progetto in avanzato stadio di definizione.  
Una nuova geografia
Nel frattempo cambia anche la geografia dell’industria. La Silicon Valley sembra avere trovato il nuovo trend di sviluppo perché ospita tutti i centri di ricerca e sviluppo di ogni brand automotive e non solo. Se Detroit è la capitale manifatturiera “antica” le 50 miglia che separano San Francisco da San Jose sono il fulcro per ogni innovazione di servizio. L’Europa (Inghilterra a parte, unica a cercare di attrarre investimenti e operatori) resta al palo. Per non parlare dell’Italia, che non mostra interesse in questo settore. Peccato. Rischiamo di dimenticare che la prima auto a guida autonoma fu proprio italiana, realizzata dall’equipe del professor Broggi dell’Università di Parma, oltre 10 anni fa e che da alcuni mesi è stata acquistata per 30 milioni  di euro dalla multinazionale californiana Ambarella. Ovviamente.
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3 Maggio 2016
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