Giornata della Terra
7:49 pm, 21 Aprile 16 calendario

L’Italia rinnovabile se ne va all’estero

Di: Redazione Metronews
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ROMA Tutti gli edifici dai dieci piani in giù dovranno obbligatoriamente montare pannelli solari o termici sul tetto. È la rivoluzione verde che nasce a San Francisco che sarà quindi la prima grande città statunitense a diventare quasi 100% rinnovabile. Evidentemente gli Usa, che pure hanno investito tanto su petrolio, trivellazioni e fracking, hanno capito che il vero oro ha il colore verde. San Francisco ha l’obiettivo di arrivare al 100% di rinnovabile entro il 2020.
Burocrazia nostrana
Un obiettivo possibile ma non ancora in Italia, dove chi vuole installare pannelli fotovoltaici sul tetto deve combattere contro una burocrazia fantozziana. Ha promesso di intervenire in questo settore il premier Matteo Renzi che proprio ieri ha annunciato: «Porteremo le rinnovabili al 50% nel 2020, non con nuovi incentivi ma con interventi normativi». E lo ha detto nel giorno in cui sono stati diffusi i dati degli investimenti italiani in rinnovabili. Investimenti in crescita, ma solo all’estero. Per quanto riguarda le nostre rinnovabili, nel 2015 gli investimenti italiani nel settore sono aumentati del 31% rispetto all’anno precedente, ma parliamo di investimenti fuori patria: circa 10 miliardi per 140 operazioni, secondo il rapporto Althesys.
Sul totale di 2,4 miliardi di euro di investimenti, infatti, solo il 25% sono avvenuti in Italia, con una taglia media degli impianti di 20 MW.
Il vento soffia lontano
Per l’eolico la diminuzione degli incentivi non ha modificato in maniera sostanziale il quadro del settore, anche se gli obiettivi sono lontani, come conferma l’Anev, associazione nazionale energia del vento: «Pur dichiarando di voler raddoppiare la potenza eolica installata e di raggiungere il 50% di produzione elettrica da fonte rinnovabile entro il 2018, il Governo appare inerme e in grave ritardo rispetto ai provvedimenti attesi dal 2014 e non ancora varati. L’obiettivo eolico in Italia è di 12.680 MW al 2020. E questo obiettivo rischia di non essere raggiunto, visto il ritardo del Governo nell’emanazione del Decreto ministeriale FER non fotovoltaiche, necessario per la realizzazione di nuovi impianti. Un provvedimento che avrebbe dovuto essere emanato entro dicembre 2014». La richiesta di Anev è al governo Renzi: mettere in pratica gli obiettivi e le decisioni che dichiara sulla carta.
Fotovoltaico in discesa
In discesa le operazioni nel fotovoltaico, che contribuiscono per il 19% alla crescita interna, per un totale di 359 MW (-35% rispetto al 2014), tutte localizzate all’estero. Continuano a diminuire anche gli investimenti in impianti a biomasse, con un calo della potenza mappata del 56%. Scompare il biogas, oramai limitato solo a piccoli impianti; mentre il biometano ha sofferto il lungo iter legislativo e non riesce a decollare. Aumentano gli investimenti nell’idroelettrico, con 401 MW contro i 105 del 2014, sviluppati quasi solo all’estero, essendo il 17% della potenza realizzata fuori Italia.
STEFANIA DIVERTITO

21 Aprile 2016
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